venerdì, 10 Maggio 2024

Incidente sul lavoro, furgone bloccato nel fosso: corriere Amazon muore mentre cerca di sbloccarlo

Un corriere Amazon di 41 anni è morto per un malore mentre tentava di sbloccare il suo furgone rimasto intrappolato in un fosso per una cattiva indicazione del navigatore. L'azienda afferma che l'uomo non farebbe fatto straordinari e che lavorava solamente 3 volte alla settimana. I sindacati puntano il dito su mancati controlli preventivi.

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Nel pomeriggio di ieri 11 dicembre a Ortona in provincia di Chieti, un uomo di 41 anni è morto mentre cercava di sbloccare il suo furgone. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, la vittima, di nome Franco D’Alessandro, era un corriere Amazon e durante il giro di consegne il mezzo sarebbe rimasto bloccato in un fosso a causa di una cattiva indicazione del navigatore; a quel punto il 41enne si sarebbe fermato per poi scendere e provare a spingere il furgone, ma sarebbe stato colto subito da un malore. Non sentendosi bene, l’uomo avrebbe chiamato il 118 che sfortunatamente non è riuscito ad arrivare sul posto in tempo; immediatamente dopo la telefonata il corriere è morto.

Il cordoglio dell’azienda, la denuncia dei sindacati

Sulla morte del 41enne si sono creati due fronti, quello del cordoglio e quello della denuncia. Il primo è rappresentato da Amazon e dal PD Abruzzo nelle veci di Michele Fina, senatore e segretario regionale del partito. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, sembra che l’uomo sia risultato idoneo a svolgere questa attività e sarebbe stato assunto da un mese da una società di consegna gestita da Amazon; l’azienda fa sapere che D’Alessandro non avrebbe fatto straordinari nei giorni precedenti al decesso e che lavorava solamente 3 volte alla settimana. “I nostri pensieri e le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia e alle persone care di Franco – ha scritto il colosso dell’ecommerce in una nota -. La sicurezza è la nostra priorità, per questo mettiamo a disposizione dei fornitori di servizi una tecnologia di pianificazione delle rotte che prende in considerazione diversi fattori per determinare quante consegne un autista possa effettuare in sicurezza. Siamo disponibili a collaborare con il fornitore di servizi di consegna e con le autorità qualora fosse ritenuto necessario ai fini di chiarire le cause dell’evento”.

Un pensiero verso la famiglia arriva anche dal segretario del PD Abruzzo, che afferma: “La tragica vicenda in cui è rimasto vittima ci deve una volta di più spronare a spendere il massimo impegno per la prevenzione e la sicurezza nel lavoro. Vale anche per il mestiere di corriere, sempre più diffuso, e l’attenzione, in particolar modo in questo caso, riguarda l’accezione ampia delle condizioni di lavoro. La comunità esprime cordoglio ai cari e alla famiglia della vittima”.

Sul fronte opposto, invece, una denuncia arriva dall’Usb Molise – Unione Sindacale di Base. Per la rappresentanza dei lavoratori la vicenda non sarebbe un caso fortuito, ma sarebbe una conseguenza accaduta per colpa di mancati controlli preventivi, di un sistema di lavoro basato su ritmi frenetici e “una legislazione inadeguata alla gravità della situazione che si reitera di anno in anno senza che la politica intervenga con decisione e fermezza”.

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