venerdì, 26 Aprile 2024

“Obbligo vaccinale legittimo”: tutela della salute pubblica viene prima, la Consulta boccia i ricorsi

Arrivata la decisione della Consulta sui ricorsi contro l'obbligo vaccinale. La Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo l'obbligo per alcune categorie professionali e over 50. Al primo posto è stata messa la tutela della salute pubblica.

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Le ragioni della scienza sull’efficacia dei vaccini per la protezione della popolazione, tema tanto discusso durante il periodo pandemico, sono state riconosciute, così come è stato riconosciuto legittimo l’obbligo di vaccinazione per alcune categorie professionali e over 50, introdotto dal Governo Draghi nel 2021. È quanto deciso dalla Corte Costituzionale nella serata di ieri 1 dicembre.

La parola della Consulta

Nella nota diffusa dall’Ufficio comunicazione e stampa della Consulta si legge che “la Corte ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece non ragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò sia per il personale sanitario che per quello scolastico”.

La Corte ha dovuto pronunciarsi su diversi dubbi posti dai Tribunali di Brescia, Catania, Padova, dal Tar della Lombardia e dal Consiglio di Giustizia amministrativa della regione Sicilia; dubbi che riguardavano sia la legittimità dell’obbligo stesso che le sanzioni applicate con riferimento soprattutto ai lavoratori a distanza. La decisione della Consulta è arrivata proprio ieri 1 dicembre, giorno in cui sono scattate le sanzioni previste per chi fino a oggi si è rifiutato di vaccinarsi. Alla luce di questa sentenza i 15 giudici riunitisi in hanno messo al primo posto la tutela della salute pubblica rispetto alla tanto discussa libertà del singolo cittadino.

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