giovedì, 25 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Lavrov al G20: “Proposte di Zelensky irrealistiche”. Bombardamenti a Kiev e Sumy: 2 edifici colpiti 3 feriti

L'ONU si è espressa a favore di un risarcimento nei confronti di Kiev per i danni causati dalla guerra, ma questa mattina Peskov ha annunciato che la Russia non lo farà. Continua la ritirata della truppe di Mosca. Oleg Nikolenko ha denunciato l'utilizzo da parte di Putin di prigionieri africani come soldati.

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Nella giornata di ieri, 14 novembre, durante l’assemblea generale ONU, le Nazioni Unite hanno chiesto alla Russia di risarcire l’Ucraina per i danni causati dalla guerra, con una risoluzione approvata e sostenuta da 94 dei 193 membri presenti. La risposta di Mosca non ha tardato ad arrivare,  infatti questa mattina Dimitri Peskov ha affermato: “Questa decisione non è legalmente vincolante e siamo categoricamente contrari, la Russia farà tutto il possibile per impedire il sequestro dei beni congelati”.

Lavrov al G20 di Bali: “Proposte di Zelensky non adeguate”

Durante la seconda giornata del G20, è intervenuto anche il presidente dell’Ucraina che ha presentato alcune proposte per raggiungere la pace. Durante il summit ha parlato anche Serghei Lavrov, che ha riferito di come Kiev non ascolta alcun consiglio dell’Occidente sui negoziati con la Russia, e che “le proposte presentate da Zelensky sono irrealistiche e inadeguate”. Il ministro degli Esteri russo ha poi annunciato di aver avuto un colloquio sia con il cancelliere tedesco Scholz che con il presidente francese Macron riguardo il conflitto, riferendo che la Francia si è detta disponibile a continuare i contatti con Putin per raggiungere degli accordi, necessari a risolvere l’intera situazione.

Bombardamenti a Sumy e Kiev

Nella mattina di oggi, le Forze Armate russe hanno bombardato alcuni insediamenti della regione di Sumy, causando un totale di tre feriti. A riportare la notizia è stata la Guardia Frontiera ucraina. Oltre agli attacchi avvenuti nella regione, le truppe di Mosca hanno colpito anche due edifici residenziali nel quartiere di Pechersky a Kiev. A riferirlo è il Kyiv Independent attraverso un post su Twitter, in cui afferma che diverse colonne di fumo si stanno alzando dalla città e che, in seguito alle esplosioni avvertite, sarebbe anche scattato l’allarme antiaereo in 15 regioni del Paese. Sul nuovo attacco è intervenuto Andriy Yermak, capo dello staff presidenziale ucraino: “La Russia ha risposto al potente discorso di Zelensky al G20 con un nuovo attacco missilistico. Qualcuno crede seriamente che il Cremlino voglia davvero la pace? Vuole obbedienza ma, alla fine, i terroristi perdono sempre”.

Truppe russe si ritirano sulla sinistra del Dnipro

Secondo quanto afferma il capo del centro stampa di coordinamento congiunto delle forze di difesa del sud dell’Ucraina, Natalya Gumenyuk, i soldati di Mosca si sono ritirati sulla riva sinistra del fiume Dnipro. Lo spostamento massiccio ha coperto una distanza di circa 20 chilometri, che ha permesso ai militari di proseguire verso l’entroterra per evitare gli attacchi delle truppe di Kiev.

Kiev accusa Mosca: “Prigionieri africani inviati al fronte”

Mosca starebbe inviando a combattere al fronte diversi prigionieri africani. Questo è quanto denunciato dal portavoce della diplomazia ucraina, Oleg Nikolenko. Non sarebbe la prima volta che il Cremlino adotta strategia simili, infatti di recente un ragazzo dello Zambia, che stava scontando la pena in prigione a Mosca, è stato inviato a combattere ed è morto durante gli scontri. “La Russia manda alla guerra in Ucraina cittadini africani imprigionati a Mosca. Le persone non dovrebbero morire per le malsane ambizioni imperiali di Putin”, ha dichiarato Nikolenko.

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