venerdì, 29 Marzo 2024

Il pranzo non è pronto, fidanzato ubriaco aggredisce la compagna: mani al collo e ustioni con l’acqua bollente

Un 36enne ha aggredito la compagna perché in ritardo con la preparazione del pranzo. L'uomo avrebbe scaraventato a terra la pentola bollente, provocandole ustioni; le avrebbe messo le mani al collo e poi tirato un oggetto colpendole la testa. La donna è riuscita a fuggire. L'uomo è stato denunciato per violenza aggravata.

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Sfiorata la tragedia dopo un’accesa lite tra due fidanzati. Il ragazzo, classe 1986, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni aggravate. È successo nei giorni scorsi a Perugia, dove la compagna ha chiesto l’intervento della Polizia subito dopo l’aggressione; la donna infatti si è recata in Questura per raccontare l’accaduto e, prontamente, gli agenti hanno fermato l’uomo, un cittadino di origini straniere.

La vicenda

Secondo il racconto della vittima, la donna avrebbe avuto una discussione animata con il fidanzato di 36 anni che, visibilmente in stato di ebbrezza, si sarebbe lamentato del ritardo nella preparazione del pranzo. Il ragazzo avrebbe dato in escandescenza e lanciato con violenza la pentola di acqua bollente a terra, provocando in questo modo delle ustioni alla fidanzata. Da qui è iniziata l’aggressione, nella quale il 36enne avrebbe addirittura afferrato al collo la compagna.

Durante la colluttazione, con non poche difficoltà, la vittima sarebbe riuscita a divincolarsi dalle grinfie del compagno e sarebbe scappata dall’abitazione. Mentre era in fuga, sarebbe stata colpita alla testa da un oggetto che l’uomo le avrebbe lanciato contro. La donna si sarebbe recata in Questura dove avrebbe messo al corrente gli agenti dell’accaduto. Questi, dopo averla tranquillizzata ed essersi assicurati che stesse bene, hanno ascoltato il racconto della vicenda e l’avrebbero esortata a rivolgersi ad apposite strutture specializzate come i Centri antiviolenza e a sporgere querela.

La donna è stata affidata alle cure dei sanitari, gli agenti si sono recati nell’abitazione dove hanno trovato l’uomo, l’hanno interrogato ed egli avrebbe ammesso la discussione accesa, ma negato l’aggressione. È stato identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria. Al termine dell’intervento, gli operatori hanno inserito nell’applicativo interforze SCUDO le informazioni dell’intervento. Il software di supporto alla gestione delle attività di “pronto intervento” è di fondamentale importanza nell’ambito della prevenzione e del contrasto dei fenomeni connessi alle violenze domestiche o di genere. Questo, infatti, consente agli operatori di evidenziare i precedenti interventi nei confronti di vittime di lite, o violenza, anche nei casi in cui non sia stata proposta denuncia o querela.

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