venerdì, 19 Aprile 2024

Droga a chilometro zero, piantagione di cannabis tra gli ulivi: scoperta serra con fusti alti 2 metri – VIDEO

Le indagini hanno evidenziato la presenza di laboratori hi - tech, con strumentazione e opere di manifacturing e bonifica di ultima generazione: coltivazioni a terrazzamenti, fertilizzanti, e sistemi di irrigazione e areazione curati nei minimi dettagli.

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Piante di cannabis alte oltre due metri. Le hanno scoperte i Finanzieri tra gli appezzamenti di ulivi delle colline pescaresi. E così, nell’ambito di specifici servizi operativi condotti lo scorso weekend contro la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti, le Fiamme Gialle, con l’ausilio dei cani antidroga dell’unitĂ  cinofila, hanno sequestrato una vasta piantagione di cannabis pronta per essere tagliata, essiccata ed immessa in commercio. L’attenta e accurata ricognizione dei luoghi ha consentito di rilevare tutt’altro rispetto ai tradizionali passatempi delinquenziali dal tenore green. Le indagini hanno evidenziato la presenza di laboratori hi – tech, con strumentazione e opere di manifacturing e bonifica di ultima generazione: coltivazioni a terrazzamenti, fertilizzanti, e sistemi di irrigazione e areazione curati nei minimi dettagli; il tutto per favorire ed assicurare la crescita e lo sviluppo dello stupefacente.

Le indagini ora proseguono alla ricerca dei progettatori di queste serre che, anziché utilizzare i campi per il sostentamento agricolo, li trasformano in oggetto di investimenti illegali. Questa nuova pratica di produzione autoctona della droga si aggiunge al già noto business di importazione di sostanze stupefacenti. In questo modo, il mercato del pescarese non è più solo un mercato di destinazione degli smerci di droga, ma diventa, a tutti gli effetti, anche un mercato di fabbricazione locale, in cui l’opera di produzione risulta particolarmente diffusa nelle aree periferiche provinciali ad alta vocazione agricola e a bassa densità abitativa. Zone in cui spesso è facile avviare lo sfruttamento di ex capannoni aziendali abbandonati per la produzione massiva di droga da far fruttare, per profitto, nei mercati centrali.

L’obiettivo del piano d’azione “Drug Market” è proprio quello di ricostruire e disarticolare l’intera filiera criminale della droga, in modo da stroncare i flussi e le fonti di approvvigionamento, locali e non, delle sostanze stupefacenti immesse in commercio a discapito della salute pubblica. A confermarlo, il Comandante Provinciale, Colonnello Antonio Caputo: “L’operazione appena portata a termine dalle Fiamme Gialle pescaresi è il risultato del costante presidio economico del territorio assicurato dalle pattuglie attive nel censimento del fenomeno della marijuana, squadre di militari operanti su strada per la lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Gli spunti investigativi raccolti forniscono, ex ante, un importante impianto di approfondimento delle nuove pratiche locali di coltivazione della droga, ma anche, e soprattutto, ex post, delle modalità di reimpiego dei proventi illeciti derivanti dagli sfruttamenti illegali dei fondi agricoli della provincia. Proprio per questo, continueremo a mantenere alta la vigilanza a tutela della sicurezza e della salute dei cittadini”.

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