venerdì, 19 Aprile 2024

Tredicenne morto a Napoli, 6 indagati tra cui l’ex fidanzata. Prevista autopsia per oggi

Sei ragazzi sono stati indagati per la morte del 13enne caduto dal balcone della propria abitazione. Il giovane era vittima di insulti e minacce da parte del branco e ad architettare tutto sarebbe stata l'ex fidanzata, gelosa della sua nuova storia con un'altra.

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Sei ragazzi, di cui quattro minorenni e due maggiorenni, sono stati indagati per la morte del 13enne gettatosi dal balcone della sua abitazione a Gragnano, in provincia di Napoli, avvenuto lo scorso giovedì 1 settembre. Tra questi anche l’ex fidanzatina che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe la mente dietro la strategia per terrorizzare il ragazzo. All’origine di tutto ci sarebbe la gelosia e la delusione per la fine della loro storia. Una relazione con una nuova ragazza avrebbe scatenato la reazione della ex, per cui il 13enne sarebbe stato vittima di insulti e minacce sia dal vivo che in chat da parte del gruppo, che lo avrebbe indotto a compiere il fatale gesto.

Le indagini

Dopo la morte del 13enne, l’ipotesi più accreditata era quella di un tragico incidente domestico: il ragazzo, nel tentativo di aggiustare un cavo tv, si sarebbe sporto troppo dal balcone precipitando dal quarto piano della sua abitazione; ma il sequestro del suo cellullare ha portato alla luce tutta un’altra vicenda. Il giovane sarebbe stato vittima di bullismo. Nelle chat si leggono insulti e minacce da parte del branco che lo avrebbero portato al suicidio, infatti si sarebbe sentito solo contro tutti e giovedì mattina non sarebbe più riuscito a essere forte, avrebbe inviato un messaggio alla ragazza con scritto “non reggo più ti lascio” per poi gettarsi dal balcone.

Il ricordo delle insegnanti

“Non mostrava segni di malessere, era un ragazzo solare che andava bene a scuola”, dichiarano le insegnanti.

Le polemiche

“Se allevi conigli non puoi pretendere leoni, magari la colpa è di chi non ha saputo far crescere adeguatamente quel ragazzino”, queste le parole del coordinatore delle attività sportive della Scuola Ufficiali dei Carabinieri. L’Arma, che da sempre si batte contro il bullismo, ha preso immediatamente le distanze da quanto dichiarato dal militare e ha avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti.

L’autopsia

È attesa per oggi pomeriggio, 6 settembre, l’autopsia, che consentirà di fissare poi la data dei funerali. Per quel giorno a Gragnano sarà proclamato il lutto cittadino. Intanto la famiglia attende sconvolta l’esito delle indagini e vogliono sapere la verità; i legali fanno sapere che non nutrono sentimenti di vendetta e voglio solo abbracciare il figlio per un’ultima volta.

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