venerdì, 26 Aprile 2024

Covid, cambiano le regole per la quarantena: ipotesi azzeramento per chi ha ricevuto la terza dose

Mercoledì 29 dicembre il Cts valuterà la riduzione dei giorni di isolamento per i soggetti che hanno ricevuto le prime due dosi di vaccino. Per chi ha già fatto il booster, possibile azzeramento della quarantena.

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Le regole per la quarantena potrebbero cambiare. Mercoledì 29 dicembre il Comitato tecnico scientifico (Cts) valuterà se ridurre i tempi di isolamento per i soggetti che hanno ricevuto la terza dose di vaccino. Attualmente le prescrizioni prevedono una quarantena dai 7 (per chi ha ricevuto entrambe le dosi) ai 10 giorni (per chi non ha terminato il ciclo vaccinale). La decisione arriva dopo le richieste dei presidenti delle Regioni i quali ritengono che, per chi ha ricevuto la dose booster, potrebbe essere eliminato il periodo di isolamento obbligatorio per chi ha avuto un contatto con una persona positiva al virus.

L’ipotesi più accreditata è quella che vede l’azzeramento della quarantena per chi ha ricevuto la terza dose di vaccino, e una riduzione a 4 o 5 giorni per i soggetti ai quali è stata somministrata almeno la seconda, una soluzione analoga a quella già adottata negli Stati Uniti. Gli esperti in merito sembrano tuttavia divisi: se c’è chi suggerisce un isolamento breve anche per i tre volte vaccinati, per altri queste alternative non sono sufficienti, considerando la velocità con la quale la variante Omicron si sta diffondendo. La nuova mutazione del Covid infatti rischia di paralizzare il Paese nel giro di un paio di settimane, al massimo un mese, costringendo la Penisola ad un passo indietro inammissibile a distanza di due anni dall’inizio della pandemia. Determinante sarà la valutazione degli scienziati sull’impatto di Omicron sulle ospedalizzazioni per i soggetti vaccinati: se dovessero essere confermati i primi studi, secondo i quali le conseguenze della mutazione sarebbero più lievi rispetto a quelle della Delta, non è esclusa l’ipotesi della mini quarantena, o nessuna per chi ha ricevuto il booster.

Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, “ogni positivo – ha detto a Radio Cusano Campus – può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti. Se dovessimo avere un milione di positivi vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta”.

Sulla revisione delle regole per la quarantena non è d’accordo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri secondo il quale si tratterebbe di una scelta prematura. “Credo che sia auspicabile ma probabilmente tra 10 o 15 giorni da oggi””, ha detto a Sky Tg24. “È verosimile che Omicron sia oltre il 50-60% del virus che circola nel Paese. Dal 10 gennaio si torna in presenza a scuola. È verosimile che nei prossimi giorni si arrivi in generale a 100 mila contagi al giorno ma se non tutti vanno in ospedale, per la scuola non vedo un grande problema”. “Non appena avremo dati più conclusivi su Omicron, anche le regole sulla quarantena dei bambini, degli alunni, degli studenti si potranno rivedere – ha aggiunto. Potrebbe essere anche tra 7-10 giorni, con l’anno nuovo, probabilmente prima della riapertura della scuola”. “Ma – ha spiegato Sileri – bisognerà vedere quanto questa variante del virus sia più o meno aggressiva. La riduzione della quarantena si deve basare su dati scientifici precisi, aspettiamo il Cts. Dobbiamo valutare molto bene i dati”.

Nel frattempo, a partire dal 10 gennaio 2022, saranno avviate le somministrazioni dei booster con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla fine della seconda dose. La notizia è stata confermata dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo durante la visita all’hub vaccinale della caserma degli Alpini Vian di Cuneo. “Darà un ulteriore impulso alla campagna – ha detto il generale. Mi preoccupano ancora gli indecisi, un po’ di milioni di persone che potrebbero dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti”. “Mi preoccupano ancora – ha aggiunto – quei 5 milioni e 750 mila italiani che non hanno ancora avuto alcuna dose. Siamo quasi al 90% tra prime dosi e guarigioni da almeno sei mesi, però in quella fascia, specie tra i 30 e i 59 anni, ci sono ancora un po’ di milioni di persone che potrebbero essere raggiunte dalle inoculazioni e potrebbero anche loro dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti”. “La Omicron è molto più contagiosa rispetto alla Delta, qualcuno dice fino a cinque volte, fortunatamente per ora non si stanno avendo evidenze cliniche di gravità, però è chiaro che chi ha fatto la vaccinazione completa e soprattutto chi ha fatto il booster è molto coperto rispetto alla Omicron. Non vediamo per ora in persone che hanno fatto il booster ospedalizzazioni o effetti nefasti”.

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