giovedì, 25 Aprile 2024

Covid, nuove regole per Natale: ecco cosa dicono gli esperti

In vista del Natale, il Paese ha adottato nuove regole e restrizioni. Gli esperti sconsigliano tavolate, assembramenti e abbracci. Mentre sottolineano l'importanza di vaccini e terza dose.

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Manca un mese a Natale e l’aumento dei contagi in Italia insieme all’allarme della variante Omicron, lasciano presagire delle festività condizionate dal Virus. Per questo, il Paese ha adottato nuove regole e restrizioni. Gli esperti sconsigliano tavolate, assembramenti e abbracci. Mentre sottolineano l’importanza di vaccini e terza dose.

Pier Luigi Lopalco, epidemiologo ed ex assessore alla Sanità della Puglia, ha detto: “Durante le feste natalizie se i nonni sono vaccinati, il rischio rispetto al contatto con i nipotini si riduce di molto. Se papà e mamma sono vaccinati, ancora di più. Se anche i nipoti fossero vaccinati sarebbe il massimo, ma ancora il vaccino per i piccoli non è disponibile. Quest’anno però la cena di Natale in famiglia può essere più serena rispetto allo scorso anno”.

D’accordo su questo anche il virologo Matteo Bassetti. “È chiaro che dobbiamo spingere sulle terze dosi ai nonni e recuperare con le prime dose. Ma il Natale deve essere quello che conosciamo da sempre, con gli abbracci e passandolo con le persone care. Magari evitiamo cene con decine e decine di persone, ma i nostri nonni hanno sofferto troppo”. Bassetti è invece contrario all’obbligo delle mascherine all’aperto: “Se vogliamo rendere sicuri i centri delle città non torniamo indietro con l’obbligo della mascherina all’esterno, ma si decida per lo shopping solo con il Green pass”.

Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, sostiene che: “Un abbraccio mancato a un nonno, a un parente, sotto Natale sia molto molto grave dal punto di vista sociale e psicologico. Io ritengo che ci siamo vaccinati per conquistare un po’ di serenità. Se è vero che ci possiamo infettare, è anche vero che questo vaccino ci ha promesso di salvarci dalla morte e dalla forma severa di malattia”. Quindi, ha concluso: “Sì la mascherina, sì il distanziamento, però non esageriamo. Non dividiamo ciò che la società nei secoli ha costruito”.

Intransigente, invece, il parere di Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali. Secondo l’esperto: “Non dobbiamo essere pessimisti, si potranno anche passare con i propri cari, ma rispettando alcune regole che poi sono quelle che conosciamo. Il fatto di riunirsi tra persone vaccinate riduce il rischio di infezione anche se non lo esclude. Il primo consiglio che posso dare è di creare un ‘cordone’ di sicurezza per gli anziani e i fragili, ad esempio per i pranzi e le cene pensare a tavoli separati tra nipoti e nonni. Meglio poi indossare la mascherina e, quando possibile, mantenere sempre un certo distanziamento, soprattutto nei momenti di massimo festeggiamento. Se siamo cauti e accorti questo Natale riusciremo a festeggiarlo in famiglia”.

L’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata, ha dichiarato: “Riproporre sic et simpliciter lo stesso scenario dell’anno scorso sarebbe un errore, soprattutto di comunicazione. Per il pranzo di Natale, al netto di quarantene più o meno giustificabili, dobbiamo riconsiderare l’ambito familiare sulla scorta dell’esperienza. È l’esperienza per noi, tutti, debbono essere i vaccini. Se abbiamo anziani o persone fragili esse potranno entrare in contatto con altri solo da vaccinati, meglio in un ambiente in cui tutti siano stati immunizzati con doppia dose, anche i giovanissimi, e meglio ancora se l’over 60 ha ricevuto la terza dose”.

E continua: “Nel caso poi in cui vi siano under 12 non vaccinati o non ancora, sarebbe opportuno, per ragioni prudenziali, evitare contatti stretti o diretti e soprattutto per lungo tempo. Nessuno di noi immagina le preoccupazioni di un anno fa, ma le misure protettive vanno adottate. Mascherina al chiuso, locali ben arieggiati e un numero limitato di invitati a tavola sarebbero segnali di buon senso che possono ancora aiutarci, in attesa che la vaccinazione universale possa mostrare i benefici del suo corso”.

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e docente d’Igiene sostiene che un il Natale separato tra nonni e nipotini “Non è necessario ma dovrà essere un Natale ‘attento’. Perché gli anziani che non hanno fatto la terza dose, o sono particolarmente fragili, corrono il rischio di infettarsi. Non è il caso di fare grandi tavolate ma, conoscendosi in famiglia e adottando qualche precauzione, possiamo concederci feste serene”.

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