venerdì, 29 Marzo 2024

Britney Spears è libera, l’incubo della conservatorship è finito

Si è conclusa stanotte la vicenda giudiziaria che da più di un anno ha tenuto con il fiato sospeso tutto il fandom della cantante e anche le persone a lei vicine

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Britney Spears è libera, la conservatorship è finita e papà Spears non c’è più almeno sulle carte. Si è conclusa stanotte la vicenda giudiziaria che da più di un anno ha tenuto con il fiato sospeso tutto il fandom della cantante e anche le persone a lei vicine. Una pagina bianca, un nuovo inizio nel lontano 2008 dopo il blackout del 2007, che si è pian piano incupita diventano una vera e propria pagina nera da eliminare definitivamente. Un salvagente lanciatole da suo padre quando lei era in piena crisi ma che si è trasformato in una tenaglia che ha stretto sempre di più la vita e la libertà di Britney. Tutti dicevano: “lo fa per il suo bene”, “lei non è in grado di prendere decisioni al momento”; ma pian piano il suo bene è diventato l’interesse economico di suo padre, colui che avrebbe dovuto proteggerla ed aiutarla.

Gli anni a cavallo tra il 2008 e il 2013 segnano la rinascita artistica di Britney Spears, la conservatorship funziona, ma in realtà a funzionare è l’immagine della cantante che fattura soldi per riempire le tasche del padre. Inizia da qui un lento declino, morale e produttivo della cantante che appare ai più scocciata e stanca; in realtà lei soffre perché giorno dopo giorno la morsa del padre si fa sempre più stretta, non può decidere della sua vita sessuale, ne tantomeno dei suoi impegni o delle sue scelte artistiche. La sua vita è gestita dagli altri e anche i migliori amici sono delle serpi in senso. Chi da fuori guardava la situazione o la viveva al suo fianco cercava di fare qualcosa ma alla fine, in un modo o nell’altro veniva fatto fuori lasciandola nuovamente sola e in balia dei suoi aguzzini.

Britney Spears, l’inizio della fine della conservatorship

I conti però non iniziano a tornare più; già nel 2016 con l’uscita dell’ultimo album Glory qualcosa non va. Il video di Make Me diretto da David LaChapelle viene inspiegabilmente cancellato e in fretta e furia ne viene girato un’altro, diretto da Randee St. Nicholas con un concept totalmente diverso. Cosa stava succedendo? La scena incriminata era una Britney chiusa in gabbia, il primo vero e proprio grido d’aiuto dell’artista. Ne seguiranno tanti altri attraverso i social captati dai fan sempre con più frequenza. Instagram non erano gestiti da lei la quale era costretta a questi piccoli trucchi per far capire che stava succedendo qualcosa, una maglietta, un gesto anche una sola parola. La cancellazione improvvisa del nuovo show di Las Vegas, la scomparsa della Spears per troppi mesi, persino dal radar dei paparazzi fa insospettire tutti e così fonti vicine all’artista cominciano a parlare e svelano i retroscena sugli abusi del padre che portano alla nascita del movimento #FreeBritney.

Oggi Britney la sua carriere e la sua vena artistica sono libere e lo si deve quasi esclusivamente al movimento creato dai suoi fan gli unici che fin dal principio le sono stati veramente accanto, diventando quella famiglia che non ha mai avuto.

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