giovedì, 25 Aprile 2024

Covid, in Italia 93 casi variante Delta Plus. Rezza: “Serve copertura vaccinale del 90%”

Il professor Giovanni Rezza invita alla cautela dopo che in Italia sono stati registrati 93 casi di variante Delta Plus, molto diffusa in Gran Bretagna.

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Sarebbero 93 i casi di variante Delta Plus registrati fino ad ora in Italia, come riferiscono i dati aggiornati al 21 ottobre 2021 raccolti dalla piattaforma Gisaid. È questo l’ultimo aggiornamento del sotto-lignaggio della variante Delta, diventata oggetto di studio in Gran Bretagna, dove, nella stessa data “sono state depositate 15.201 sequenze di AY.4.2, cioè il 93,8% del totale di quelle registrate in Europa, che a loro volta pesano per il 99% sul totale mondo”.

A rendere note queste statistiche è stato Silvio Brusaferro, Presidente dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità, durante un intervento al Convegno nazionale della Fondazione Ssp Scuola di sanità pubblica, organizzato a Venezia alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista. Il medico e accademico italiano ha inoltre aggiunto che fra i sistemi di monitoraggio presenti in Italia esiste anche quello delle varianti: “Abbiamo visto come SARS-CoV-2 stia evolvendo: all’inizio siamo partiti con un virus totalmente nuovo che abbiamo censito e valutato, e poi progressivamente ci siamo dovuti confrontare con le sue varianti. Varianti competitive, che si sono sovrapposte e oggi caratterizzano il quadro epidemiologico. Oggi siamo con la Delta dominante e stiamo valutiamo possibili sottovarianti della Delta. La situazione è in continua evoluzione”.

Anche Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute, invita alla cautela. Durante l’intervento allo stesso convegno, l’esperto ha dichiarato che è necessario “raggiungere e mantenere una copertura vaccinale al di sopra della soglia che noi definiamo immunità di gregge”, pari “probabilmente del 90% di somministrazione di vaccini anti-Covid alla popolazione”.

Rezza si interroga anche su cosa succederà in inverno: “Oggi abbiamo una situazione molto buona, anche se ci sono purtroppo ancora casi e 20-30 decessi al giorno, ma siamo tra i Paesi al mondo con la minor incidenza, frutto del fatto che manteniamo le misure, la mascherina al chiuso ad esempio. Cosa accadrà dipende da molti fattori, ma dobbiamo raggiungere e mantenere una copertura vaccinale al di sopra della soglia che noi definiamo immunità di gregge, o di comunità, perché è quello che ci permette di tenere sostanzialmente la trasmissione sotto controllo”.

Il Direttore della Prevenzione sanitaria invita infine a proteggersi sempre, munendosi di “dispositivi di protezione individuale e attivare tutto ciò che è possibile in termini di contromisure mediche. Dobbiamo pianificare già da ora, per evitare di trovarci di fronte a una nuova emergenza pandemica”.

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