venerdì, 3 Maggio 2024

Reddito di cittadinanza concesso ad esponenti ed affiliati di clan mafiosi: sequestrati 212 mila euro

Sono 28 coloro che, in prima persona o attraverso i loro familiari, avevano ottenuto dall’INPS il reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare l’esistenza di condanne tra cui associazione di stampo mafioso o misure cautelari personali.

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno avviato specifici controlli finalizzati a contrastare le condotte di indebita richiesta, percezione e fruizione di prestazioni sociali agevolate, con specifico riferimento al reddito di cittadinanza.

Tale sostegno economico, introdotto dal mese di aprile 2019 quale misura di contrasto alla povertà, volta al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale, spetta ai cittadini in possesso di specifici requisiti personali, reddituali e patrimoniali.

Il reddito di cittadinanza non può essere erogato a nuclei familiari i cui componenti siano sottoposti a misure cautelari o condannati per reati gravi. Gli accertamenti di polizia giudiziaria, svolti nell’ultimo periodo dalle fiamme gialle della Tenenza di Tropea,
avevano consentito di segnalare all’A.G. molteplici soggetti che, in prima persona o attraverso i propri familiari, avevano chiesto ed ottenuto dall’INPS il beneficio economico del reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare l’esistenza di condanne ostative tra cui associazione di tipo mafioso o misure cautelari personali.

Di conseguenza, il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, ha chiesto al GIP l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, avente per oggetto la somma di circa 212 mila euro, quale profitto illecito derivante dalla commissione del reato, nei confronti di 28 soggetti, tra i quali figurano anche esponenti di spicco ed affiliati alle cosche vibonesi, già coinvolti nelle operazioni “Costa Pulita”, “Ossessione”, “Cerbero” e “Rinascita Scott”.

A seguito dell’emissione del predetto provvedimento, i militari della Guardia di Finanza, in questi giorni, hanno dato esecuzione al decreto cautelando il denaro depositato sui conti correnti e notificando lo stesso ai soggetti implicati.

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