mercoledì, 24 Aprile 2024

Giornata nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro: il bilancio 2021 supera quello pre-pandemia

Oggi è il 71° anniversario dall'istituzione della Giornata nazionale per le Vittime degli incidenti sul lavoro, e di lavoro si continua a morire.

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Sono 349.449 le denunce di infortunio sul lavoro registrate dall’Inail nei primi otto mesi del 2021 (+8,5% rispetto al 2020), 772 gli infortuni con esito mortale registrati tra gennaio e agosto 2021 (-6,2% sullo stesso periodo del 2020) e 36.496 le patologie di origine professionale denunciate nel 2021 (+31,5% sui primi otto mesi del 2020). Oggi è il 71° anniversario dall’istituzione della Giornata nazionale per le Vittime degli incidenti sul lavoro, e di lavoro si continua a morire. 
Ottobre 2021: “Incidente sul lavoro, precipita dalla piattaforma: operaio 28enne muore dopo un giorno di agonia“, “Incidente sul lavoro, precipitano dal balcone al terzo piano: feriti due operai uno è grave“, “Incidente sul lavoro, esalazioni tossiche dalla vasca di mosto: 4 morti e un ferito“, “Incidente sul lavoro, precipitata nel silo: grave un operaio“, “Incidente sul lavoro, precipita da 10 metri: operaio muore sul colpo“: ottobre è appena iniziato e questa è solo una parte della cronaca uscita in dieci giorni. L’articolo 4 della Costituzione Italiana riconosce a tutti i cittadini il diritto di lavorare e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Uno Stato democratico deve permettere ad ognuno di svolgere la propria attività lavorativa tutelandone la salute e assicurandone lo svolgimento nella completa sicurezza, solo così sarà un diritto realmente garantito.
In occasione della ricorrenza, è tornato a parlare Zoello Forni, Presidente nazionale Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro): “La crisi economica e la ripartenza delle attività produttive rappresentano un terreno insidioso per la sicurezza dei lavoratori e lo dimostra la nuova impennata di incidenti a cui stiamo assistendo. Il bilancio infortunistico di questo 2021 è addirittura peggiore rispetto agli anni pre-pandemia“. E continua: “Come dieci anni fa, ancora oggi ogni giorno mediamente tre lavoratori rimangono vittime di infortuni mortali, per non parlare di coloro che muoiono dopo anni di lunghe sofferenze nel più assoluto silenzio dei media, i cui numeri sono ben 5 volte superiori. Oggi più che mai serve una forte cultura della sicurezza che guidi datori di lavoro, e lavoratori stessi, nella quotidianità delle proprie azioni. Dobbiamo vincere la tendenza ad aggirare le regole al fine di semplificare le procedure di lavoro o trarne maggiore profitto: comportamenti da condannare con efficaci azioni repressive, ma prima ancora da prevenire con la cultura e l’informazione”. Conclude poi facendo un appello alle istituzioni: “Insieme all’impegno per la prevenzione, chiediamo alle istituzioni di avviare una riflessione sulla tutela assicurativa delle vittime e delle loro famiglie, affinché venga riconsiderata alla luce della anacronistica normativa che oggi la regola e in base alla quale troppe sono le incongruenze che creano disparità di trattamento tra le vittime e i familiari, al limite dell’incostituzionalità, e senza minimamente tener conto delle mutate condizioni sociali rispetto a 56 anni fa”.
Anche il Presidente del Consiglio, Sergio Mattarella, ha voluto lanciare un messaggio di vicinanza alle famiglie delle vittime: “Le tragedie a cui stiamo assistendo senza tregua sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione. Le leggi ci sono e vanno applicate con inflessibilità. Le vittime degli incidenti sul lavoro sono persone che escono di casa con progetti per il futuro e attività dirette ai loro cari. Il luogo di lavoro deve essere il posto da cui si torna. Sempre. Auguro una riflessione proficua e costruttiva a tutti i partecipanti a questo  importante appuntamento, perché il successo di questa Giornata  rappresenti una spinta a un’azione comune delle Istituzioni per garantire il diritto al lavoro in un ambiente sano e sicuro”, conclude il Presidente della Repubblica.

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