sabato, 20 Aprile 2024

Eutanasia legale, il referendum termina con 1,2 milioni di firme: la consegna l’8 ottobre

Si è chiuso oggi il Referendum Eutanasia Legale con il quale sono state raccolte 1.214 mila firme. L'8 ottobre il deposito delle firme in Cassazione.

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Si è chiuso oggi il Referendum Eutanasia Legale, con una conferenza tenutasi a Milano dall’Associazione Luca Coscioni alla presenza dei vertici dell’Associazione Luca Coscioni, di Marco Cappato e della Segretaria Filomena Gallo, insieme ai coordinatori del Comitato.

Due terzi delle firme sono state raccolte fisicamente nei banchetti di tutte le province italiane, grazie al supporto di 13mila volontari. Grande beneficio ha però apportato anche la firma digitale, per la prima volta in uso in una campagna.

La prossima tappa fondamentale è ora la manifestazione organizzata per il deposito delle firme in Cassazione, che si terrà a Roma venerdì 8 ottobre, mentre a gennaio ci sarà il vaglio della Consulta. Se il Presidente della Repubblica lo riterrà ammissibile, tra il 15 aprile e il 15 giugno 2022 verrà poi fissata la data di convocazione degli italiani.

Come hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretario e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “Il numero di firme raccolte è senza precedenti. Un altro record arriva dalla firma digitale: è il primo referendum al mondo con valore legalmente vincolante ad essere proposto online, grazie all’innovazione strappata con una lunga campagna condotta da Mario Staderini, passata dalle condanne dell’Italia da parte della Commissione diritti umani delle Nazioni Unite e dall’azione del co-Presidente dell’associazione Luca Coscioni Marco Gentili, e tradotte nell’emendamento di Riccardo Magi approvato dal Parlamento”. In questo caso l’Associazione Luca Coscioni si era fatta carico del costo della firma digitale, per un totale di circa un milione di euro, finora parzialmente coperti da donazioni volontarie dei firmatari che ammontano a 485mila euro.

Il deposito del referendum arriva a 15 anni dalla lettera di Piergiorgio Welby al Presidente Giorgio Napolitano, a 8 anni dal deposito della legge di iniziativa popolare, a 3 anni dal primo invito della Corte costituzionale al Parlamento per una legge sul suicidio assistito.

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