venerdì, 19 Aprile 2024

Con il fuoco del mio amore, ti brucerò

Ogni donna sogna un amore come quello delle favole, un amore infuocato, passionale, ma questo amore può davvero bruciare a volte. E non in senso metaforico.

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Ricordiamo a noi stessi che le donne incarnano la protezione della vita, la comunione e il desiderio di prendersi cura di tutte le cose. Il modo in cui trattiamo il corpo delle donne rivela il nostro livello di umanità“.

Prendiamo in prestito questa frase di Papa Francesco, pronunciata il 19 giugno dello scorso anno in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, per parlare di come alcuni femminicidi possono risultare particolarmente brutali. Quando si parla di femminicidi, la domanda che sorge spontanea ed è comune alla maggior parte di noi è “per quale motivo avvengono”? Gelosia, pazzia momentanea, possessività, controllo, dominazione. È certo però che tutto questo non è sinonimo di amore.

Che cos’è l’amore? Molto spesso ci si ritrova di fronte a questa domanda, alla quale non riusciamo sempre a dare una spiegazione o una definizione.

Quando si pensa all’amore, si pensa a quell’insieme di istinto e passione, a quelle emozioni irrazionali che partono dallo stomaco fino a raggiungere ogni angolo del corpo. A volte lo si descrive come un fuoco che arde nel petto, che brucia. Un fuoco che, a volte, brucia per davvero, e non soltanto in senso metaforico.

Molte giovani donne sono uccise dai propri partner con il fuoco. Come nel caso di Palmina: la giovane donna arsa viva dal suo ragazzo a Fasano l’11 novembre del 1981. Avvolta dalle fiamme, viene salvata dal fratello, portata in ospedale, ma purtroppo dopo 22 giorni di sofferenze e agonia, muore.

Nel 2017, a Messina una 23enne è rimasta gravemente ustionata dopo che il suo ragazzo le aveva dato fuoco. In Sardegna, a Bacu Albis, nel 2011 Manuel Piredda, appicca un incendio con l’obiettivo di uccidere la sua ex moglie Valentina Pitzalis. Lo stesso uomo, dopo il folle gesto, si dà fuoco e muore. Valentina però riesce ad uscire viva dalle fiamme ma è completamente sfigurata: saranno necessari mesi di ricoveri e diversi interventi chirurgici per tornare alla vita con un’invalidità del 100%. Vittima di un tentato femminicidio, era stata addirittura indagata per la morte del suo ex. Nulla la ferma, ancora oggi continua a raccontare la sua storia, perché non accada di nuovo.

Casi analoghi, nel 2021. Il 14 maggio, un uomo, a Pavia, versa dell’alcool addosso alla compagna incinta di due mesi, dandole fuoco, e la vittima accusa lesioni gravissime. A gennaio 2021, una giovane ragazza di soli 17 anni, Roberta, viene bruciata dal suo ragazzo, in provincia di Palermo, e dopo lunghissimi minuti di sofferenza, muore.

Queste giovani donne sono state bruciate per davvero, accecate dal miraggio di un’ardente passione. Uccise o gravemente ustionate dopo aver vissuto un’inspiegabile agonia. I medici legali affermano che i corpi gravemente ustionati sono difficili da identificare. Per l’identificazione non resta che l’estrazione del DNA, soprattutto dei denti, perché resistono ad alte temperature.

Eppure queste donne, queste ragazze, sognavano di trovare il principe azzurro nella vita. Sognavano di essere delle principesse e di poter vivere l’amore come se fosse una favola, ma ne sono rimaste folgorate, vittime di partner manipolatori, uomini dai quali non riescono a trovare una via di fuga.

Il fuoco cancella le loro identità, non ne resta più traccia, come se da cenere, tornassero cenere.

Tutte le donne, dovrebbero comprendere che prima di amare l’altra persona, dovrebbero amarsi. L’amor proprio è quell’aspetto che forse, molti giovani non prendono in considerazione, perché sono accecati dal fatto che bisogna apparire perfetti. Per amare e soprattutto sentirsi amati, bisogna saper amare prima di tutto sé stessi. Noi, non siamo oggetti di consumo, proviamo emozioni, e quindi dobbiamo considerarci esseri in grado di trasmettere amore e di riceverlo.

Dietro un femminicidio, spesso, si nasconde un’estrema insicurezza personale e questa incertezza procura una mancanza di autostima, ma se noi fossimo più sicuri, certamente riusciremmo a non farci manipolare. Siamo esseri vulnerabili, e mentre vogliamo e cerchiamo il fuoco dell’amore, possiamo diventare vittime di quel fuoco, senza accorgercene, in un solo istante.

Un altro aspetto, non secondario, è l’affermazione della propria libertà di scelta. Molte donne, vengono “bruciate” proprio perché non hanno più voglia di mantenere una relazione. I partner non lo accettano, ed è come se scaturisse nel loro inconscio un concetto ormai così antico ma sempre attuale, duro a morire: “O con me oppure nulla”.

Si può arrivare ad odiare così tanto la persona che si dice di amare?

La Criminologa e Psicologa Forense, Roberta Bruzzone, afferma che per entrare nella mente del criminale e comprendere le sue ragioni, la scienza ha inserito all’interno degli ambiti investigativi una nuova figura professionale, il profiler, in grado di studiare la situazione sia in termini psicologici sia in campo investigativo.

Non ci sono risposte certe su questo tipo di delitti, però la Dottoressa Bruzzone afferma che “Molte donne vivono in questa trappola senza neppure rendersene conto perché sono cresciute in famiglie dove veniva insegnato loro di valere meno degli uomini. Fa parte del loro retaggio culturale che è difficilissimo da modificare. Prima di tutto, infatti, andrebbe riconosciuto con se stessi”.

Non basta cercare il principe azzurro, non basta cercare l’amore ideale, non basta farsi travolgere dalla passione momentanea. Bisogna in primis conoscersi, amarsi, apprezzarsi per quello che si è, senza farsi manipolare e sottomettere da un uomo. Come dice la saggezza popolare, “La paglia vicino al fuoco brucia”. Ecco, bisogna non essere paglia.

Solo in quel momento, probabilmente si potrà vivere una storia d’amore che bruci, ma non per davvero. In questo mondo, in questa società, lottiamo ancora per i diritti delle donne. È vero che c’è stata l’emancipazione femminile, ma molte sono le evidenze che ci fanno notare come esistono ancora stereotipi e pregiudizi sulla differenza uomo-donna.

Non tutte le favole hanno un lieto fine e non tutti gli amori vengono coronati nel sogno desiderato. Bisognerebbe ascoltare di più le voci di quegli “amori” che non sono amore; rapporti malsani già dal principio, che obbligano e costringono, bruciando la nostra volontà.

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