venerdì, 26 Aprile 2024

Flat Tax, Salvini non ha dubbi: “Ci arriveremo ma non con Letta e Grillo”

Intanto, nello sgomitare per i posti in maggioranza, Enrico Letta non fa neanche un passo indietro sulla proposta della tassa sulle eredità milionarie per garantire una dote da 10 mila euro ai diciottenni.

Da non perdere

La querelle fra i partiti al governo si inasprisce ogni giorno di più. Lo scontro vero e proprio si consumerà nelle commissioni Finanze di Camera e Senato, che entro il 30 giugno dovranno presentare il loro documento di indirizzo sulla legge delega, funzionale poi alla riforma del fisco.

Matteo Salvini non ha dubbi: “Sulla flat tax ci arriveremo, siamo pazienti e cocciuti. Magari non ci arriveremo ora, con Conte, Grillo e Letta, ma prepariamo il terreno mattoncino dopo mattoncino”; intanto, nello sgomitare per i posti in maggioranza, Enrico Letta non fa neanche un passo indietro sulla proposta della tassa sulle eredità milionarie per garantire una dote da 10 mila euro ai diciottenni

A riguardo, è arrivata una risposta fredda del presidente del consiglio Mario Draghi, oltre che un duro rifiuto di Salvini, che ha definito “assurda” la proposta del Pd e ha commentato: “Semmai, tassiamo le multinazionali, senza fare nomi e cognomi: Amazon”.

Nonostante questa guerriglia che sembra non trovare risoluzione, il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama, Luciano D’Alfonso (Pd), è ottimista a riguardo, e dichiara: “Riusciremo a trovare una sintesi. Adesso siamo nella fase in cui nei partiti prevale il comprensibile sforzo della riconoscibilità identitaria, ma presto arriverà l’assestamento. Ricordo che l’Ue guarda con attenzione a questa riforma, in ottica ‘esercizio Recovery”.

Viene da constatare però, che nonostante l’ottimismo di D’Alfonso, troppi sono i temi in discussione che alimentano il dibattito tra partiti. Per esempio, la proposta dei democratici, che prevede che un’aliquota sulle eredità e le donazioni da più di 5 milioni, possa salire gradualmente dall’attuale 4% a un massimo del 20%.

A tal proposito, Letta ha twittato: “Il nostro è un Paese davvero dal cuore d’oro”, ironizzando su chi critica la ‘nuova’ tassa, e ha poi aggiunto: “Vedo solidarietà diffuse a quell’1% più ricco del nostro Paese”, su cui ricadrebbe il peso di finanziare la dote ai diciottenni.

E a chi gli chiede di usare il Recovery, il segretario Dem ha risposto perentorio: “Assurdo. Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi”. Non solo i Dem di Letta, ma anche Forza Italia ha ribadito il suo dissenso: “Dare soldi ai giovani per diventare imprenditori senza prima preoccuparsi della loro istruzione e formazione è solo una proposta demagogica e di corto respiro”, ha commentato la capogruppo dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.

Ancora, il capogruppo alla Camera, Roberto Occhiuto: “Nonostante la sberla ricevuta da Draghi, Letta continua. Ribadiamo il concetto: con Forza Italia al governo si lavorerà esclusivamente per abbassare la pressione fiscale”.

Ultime notizie