sabato, 27 Luglio 2024

Capaci, Mattarella dall’Ucciardone: “Non dimenticheremo mai”

Commemorazione pubblica della strage di Capaci a Palermo, nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone. Falcone, e vittime di mafia sempre vivi per il sacrificio compiuto per lo Stato.

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Sono passati 29 anni dal sacrificio che i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, accompagnati dagli agenti della loro scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, hanno compiuto coraggiosamente per servire lo Stato, fino alle sue più estreme e tristemente note conseguenze.

Il presidente della Repubblica Mattarella ha oggi voluto commemorare il ricordo di quegli avvenimenti, dall’aula binker del carcere dell’Ucciardone a Palermo, con parole semplici e accorate rivolte a tutte le vittime di mafia: “L’onda di sdegno e di commozione generale, suscitata dopo i gravissimi attentati a Falcone e a Borsellino, il grido di dolore e di protesta che si è levato dagli italiani liberi e onesti è diventato movimento, passione, azione. Hanno messo radici solide nella società. Con un lavorio paziente e incessante, hanno contribuito a spezzare le catene della paura, della reticenza, dell’ambiguità, del conformismo, del silenzio, della complicità”.

“Non dimenticheremo mai Giovanni Falcone, magistrato ed eroico servitori dello Stato, caduto per difendere la legge, affermare la giustizia, preservare la civile convivenza. Nel 29°anniversario della strage di Capaci rivolgo un pensiero alle famiglie delle vittime di tutte le violenze mafiose e l’invito a tenere sempre vivo il valore esemplare di tutti gli uomini e le donne delle Istituzioni, delle Forze Armate e delle Forze di polizia che hanno perso la vita nell’adempimento del loro dovere al servizio del Paese” – sulla stessa scia il messaggio del Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli rivolto a tutte le vittime di mafia – la quale ha voluto invitare tutta la popolazione italiana, in particolar modo tutti i giovani, “protagonisti del domani” a seguire “l’esempio lasciato da Giovanni Falcone e fare propria la lezione di legalità, di professionalità e di amore per lo Stato che il magistrato ci ha trasmesso”.

Falcone, definito a giusto titolo “uomo delle Istituzioni che, fino all’ultimo, ha scelto di fare il proprio lavoro, sfidando la paura e la solitudine” e il cui “impegno e “desiderio di giustizia” rappresentano importanti punti di riferimento da “tenere sempre a mente sulla strada della lotta alle mafie”.

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