venerdì, 26 Aprile 2024

Putin alza il tiro Sassoli non può entrare in Russia. L’Unione Europea: “Ha scelto lo scontro”

Le massime autorità dell'Unione Europea replicano ai provvedimenti restrittivi emessi dal governo russo.

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“Condanniamo con massima fermezza la decisione odierna delle autorità russe di vietare l’ingresso nel territorio russo a otto cittadini dell’Unione europea. Tra questi figurano il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, la vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová, nonché sei funzionari degli Stati membri dell’UE”. Non si è fatta attendere la replica dell’Unione Europea, compatta, contro il provvedimento di Mosca che coinvolge otto alti funzionari europei, inseriti nella black list del Paese. Vietato loro l’ingresso nella Russia di Putin, in risposta alle sanzioni varate a marzo contro sei dirigenti russi, quando l’Unione Europea aveva preso posizione nel caso dell’oppositore in carcere Alexiei Navalny ed altre gravi violazioni dei diritti umani.

“Questa azione è inaccettabile, priva di qualsiasi giustificazione giuridica ed è del tutto priva di fondamento. Si rivolge direttamente all’Unione europea e non solo alle persone interessate”, prosegue la dichiarazione congiunta dei Presidenti di Consiglio europeo, Commissione europea e Parlamento europeo sull’imposizione di misure restrittive nei confronti di otto cittadini UE. 

La nota diffusa dalle massime autorità dell’Unione Europea sottolinea quanto “questa decisione è l’ultima e sorprendente dimostrazione di come la Federazione russa abbia scelto la strada dello scontro con l’UE invece di accettare di correggere la traiettoria negativa nelle relazioni bilaterali. L’UE si riserva il diritto di adottare misure appropriate in risposta alla decisione delle autorità russe“.

In altre parole, l’Unione Europea non riconosce la legittimazione dell’azione del governo di Mosca, né intende cedere ad alcuna pressione.

Lo ribadisce nel suo tweet il presidente UE Sassoli: “A quanto pare, non sono il benvenuto al Cremlino? Lo sospettavo un po’. Nessuna sanzione o intimidazione fermerà me o l’Europarlamento dalla difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Le minacce non ci zittiranno”. Sassoli ha poi concluso, citando Tolstoj: “Non c’è grandezza dove non c’è verità”.

Nella propria nota, il ministero degli Esteri russo, aveva affermato oggi che “l’Ue prosegue nella sua politica di misure restrittive unilaterali illegittime contro i cittadini russi e le organizzazioni russe. Tali azioni dell’Unione europea non lasciano dubbi sul fatto che il loro vero obiettivo sia quello di frenare lo sviluppo del nostro paese ad ogni costo (…) per lanciare una sfida aperta all’indipendenza della politica estera e interna della Russia“.

Dopo il provvedimento del Cremlino, “piena solidarietà” a Sassoli è stata espressa dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dal presidente della Camera Roberto Fico. Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha definito le sanzioni russe “tanto ingiustificate quanto inutili”. “Anche il segretario del Pd, Enrico Letta, ha parlato di “un atto di ostilità senza precedenti”, ribadendo che il PD continuerà a “chiedere con ancora più forza la liberazione di #Navalny”. La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nel suo messaggio di solidarietà a Sassoli, ha definito le sanzioni russe un “gesto intimidatorio senza precedenti’.

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