giovedì, 25 Aprile 2024

Covid, mortalità ridotta del 60% con l’eparina: studio di Italfarmaco e Fondazione Arianna

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L’uso di eparina nei pazienti Covid-19 si associa a una significativa riduzione della mortalità. Italfarmaco e Fondazione Arianna Anticoagulazione hanno annunciato i risultati del Registro START-COVID-19. Il trattamento con anticoagulanti, in particolare con Enoxaparina, in pazienti ospedalizzati con infezione da virus SARS-CoV-2 ha dato significativi risultati in termini di riduzione della mortalità, fino a -60% nei pazienti di età maggiore o uguale a 59 anni.

Il Registro ha fornito importanti risultati grazie all’analisi delle cartelle cliniche di 1.135 pazienti ricoverati per Covid-19 fra il 1° Marzo e il 30 Giugno 2020 nei reparti di degenza ordinaria dei 30 Centri Italiani cha hanno partecipato allo studio. Fra gli obiettivi principali dello studio, quello di documentare l’effetto dei farmaci anticoagulanti-antitrombotici, quali le eparine, sull’evoluzione clinica del Covid-19. A questo scopo, sono state raccolte tutte le informazioni disponibili dalle caratteristiche cliniche dei pazienti, inclusi i dati di laboratorio, gli eventi trombotici arteriosi e venosi intercorrenti, il tipo e il dosaggio dei trattamenti effettuati durante il ricovero, l’evoluzione clinica dei pazienti con Covid-19 e l’andamento dei parametri della coagulazione.

«I pazienti inclusi nello studio avevano un’età mediana di 71 anni» specifica la dottoressa Daniela Poli della SOD Malattie Aterotrombotiche, Azienda Ospedaliero Universitaria-Careggi, Firenze, centro coordinatore dello studio, e Vice-Presidente di FCSA Federazione dei Centri per la Diagnosi della Trombosi e per la Sorveglianza delle Terapie Anticoagulanti. «Molti pazienti presentavano patologie associate, in particolare: 52,2% ipertensione arteriosa, 10,2% coronaropatia, 17,4% diabete mellito, 23,3% riduzione della funzione renale e 7,6% fibrillazione atriale, ma il 37,2% dei pazienti non presentava, al momento del ricovero, alcuna rilevante patologia oltre il Covid-19».

«Durante il ricovero 769 pazienti (70,7%) hanno ricevuto un trattamento anticoagulante-antitrombotico. Tale trattamento è stato attuato prevalentemente a dosaggio profilattico (78,9%), mentre i pazienti trattati con dosi terapeutiche o sub-terapeutiche sono stati pari al 19,1%. Il farmaco anticoagulante-antitrombotico più utilizzato è stato Enoxaparina (92,3%). I pazienti che hanno ricevuto il trattamento anticoagulante-antitrombotico erano “più gravi”, cioè presentavano un numero di comorbilità significativamente maggiore rispetto a quelli che non hanno ricevuto tale trattamento. Tuttavia, la mortalità è risultata significativamente minore nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento, e che erano anche “più gravi”, rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto (16,5% vs 22,7%, p=0,02)».

«Suddividendo la popolazione per gruppi di età (quartili), abbiamo documentato che tra i pazienti di età più avanzata (≥59 anni, corrispondenti ai 3 quartili superiori) tale differenza era ancora più ampia (20,2% vs 31,7%, p=0,001). L’analisi multivariata in base all’età ha confermato che il trattamento con eparina si è associato a una significativa riduzione della mortalità, con un odds ratio di 0,4 (IC 95% 0,3-0,6), corrispondente a una riduzione del rischio di mortalità associata all’uso di eparina pari al 60% rispetto ai soggetti che non ricevevano eparina».

Questo rappresenta un dato di grande interesse in quanto il trattamento anticoagulante, in particolare con Enoxaparina, si è associato alla riduzione della mortalità in un ampio gruppo di pazienti ricoverati per COVID-19 in degenza ordinaria (erano esclusi i pazienti in terapia intensiva).

«Siamo molto lieti dei dati che abbiamo ottenuto dallo START-COVID-19 su un outcome così importante come la mortalità in una popolazione di pazienti ad alto rischio, considerate anche le comorbilità associate-  afferma il professor Gualtiero Palareti, presidente della Fondazione Arianna Anticoagulazione -. Questo rappresenta un ulteriore importante tassello nella gestione delle complicanze della coagulazione nei pazienti colpiti da Covid-19 e ci permette di guardare al futuro in maniera più ottimistica».

«I dati ottenuti da questo studio evidenziano un altro aspetto interessante – aggiunge la dottoressa Poli -. Enoxaparina è risultata un farmaco molto efficace e sicuro nel nostro e in molti altri studi, soprattutto se usata a dosaggio profilattico. I nostri risultati confermano la grande maneggevolezza di questo farmaco, noto da molti anni ai medici specialisti e ai medici di medicina generale. Enoxaparina può essere considerato uno strumento terapeutico vantaggioso anche nel contesto extra-ospedaliero e un’arma efficace per controllare il rischio tromboembolico nei pazienti Covid-19 curati a domicilio. Questo aiuterebbe a ridurre le ospedalizzazioni con una migliore gestione del paziente direttamente a casa».

START-COVID-19 è fra le iniziative supportate da Italfarmaco nell’ambito della Piattaforma GhemaVid, ideata da Italfarmaco per selezionare, sviluppare e supportare progetti medico- scientifici clinici, pre-clinici ed educazionali, che accrescono e diffondono le conoscenze sul Covid-19 e sul ruolo di Enoxaparina nella gestione e nella prevenzione delle temibili complicanze tromboemboliche di questa malattia. START-COVID-19 è un registro retrospettivo, osservazionale, nazionale e multicentrico che ha raccolto dati sulle caratteristiche cliniche, sui risultati di laboratorio e sui farmaci impiegati nei pazienti ospedalizzati per infezione da virus SARS-CoV-2. Lo studio è stato realizzato in modo indipendente dalla Fondazione Arianna Anticoagulazione.

Italfarmaco, azienda italiana leader nello studio e nello sviluppo di farmaci per il controllo del rischio cardiovascolare e della trombosi, è da sempre impegnata nella produzione e nella distribuzione di eparine standard ed eparine a basso peso molecolare, farmaci chiave nella prevenzione e nella cura dei problemi della coagulazione e nel controllo della trombosi.

«Siamo molto orgogliosi dei risultati ottenuti dallo studio START-COVID-19 –  afferma il dottor Paolo Zambonardi, Amministratore Delegato di Italfarmaco – perché grazie ai questi dati di “real word” sarà possibile migliorare ulteriormente la gestione estremamente complessa dei pazienti Covid- 19 nelle diverse fasi della malattia. Un risultato importante anche per Italfarmaco che con la piattaforma GhemaVid ha messo a disposizione della comunità scientifica uno strumento efficace e flessibile per approfondire le conoscenze sul Covid-19 e contribuire a contrastare le temibili complicanze tromboemboliche di questa malattia. Siamo molto orgogliosi di essere al fianco dei clinici in questa battaglia».

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