martedì, 30 Aprile 2024

Germi live, il successo del “Concerto Collettivo”: incrocio di generazioni in musica

Il Concerto Collettivo organizzato a Milano da Manuel Agnelli è stato un successo e neppure il maltempo ha inibito il pubblico che è accorso numeroso

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Si è svolto a Milano il 30 agosto un particolare “Concerto Collettivo” per celebrare e chiudere la residenza di GERMI (centro culturale milanese) al Castello Sforzesco, l’evento organizzato e diretto da Manuel Agnelli ha visto sfilare sul palco Brunori Sas, Marco Parente, Bachi da Pietra e i Bengala Fire. La storia in musica a confronto con la “nuova generazione” in un live interattivo, dove ogni artista ha incrociato l’altro ripercorrendo la propria carriera artistica, ottenendo delle performance uniche e irripetibili. “Si tratta della festa di chiusura della residenza di Germi al Castello, dopo un mese di presentazioni e talk”.

Seguendo il racconto della “nostra” Alessia Caliendo, che ha seguito per noi in loco l’evento, il cattivo tempo poteva pregiudicare l’evento ma così non è stato, anzi il pubblico è accorso numeroso malgrado fosse in arrivo un temporale, un pubblico fatto di generazioni diverse a quanto sembra, dai “veterani” dei nostri anni 90 ai giovanissimi, a dimotrazione di un evento trasversale. L’apertura è stata affidata a Marco Parente che “ha dato il via con uno show performativo, intonando una serie di tre brani tra cui Nella giungla”, a seguire il tanto atteso Manuel Agnelli, che dopo un tour che lo ha visto protagonista in tutta Italia ora arriva finalmente a casa, “ringrazia il pubblico per essere li nonostante il maltempo”, racconta della collaborazione con Marco Parente (Il Manuel più loquace e desideroso di condivisione di questi ultimi mesi a me piace di più!). Parte il live, energia, emozione, poi la palla passa, come è giusto che sia, ai Bengala Fire che infiammano il palco con il loro indie rock d’oltremanica regalando al pubblico anche un personale versione di “See Emily play” dei Pink Floyd. 

Un live dove gli artisti interagiscono tra di loro, salgono sul palco insieme e suonano intrecciando le proprie carriere aristiche, Manuel si stupisce che a un concerto rock si stia tutti seduti, salgono i Bachi da Pietra al grido “Manuel vieni a difendere il nome del rock & roll”  e parte il feat Punto G. “La serata prosegue con il momento da solista di Manuel Agnelli e gli iconici brani degli Afterhours”. Risale sul palco Marco Parente con “uno dei migliori brani che ho prodotto”, afferma Manuel Agnelli, “La mia rivoluzione” (era il 2002, disco prodotto da Manuel Agnelli, la terza uscita discografica dopo l’esordio per il Consorzio ora fuori per Mescal). 

“Sempre facili da cantare le canzoni di Manuel” dice Dario Brunori.

Sale sul palco anche Dario Brunori, dai Blume (come l’ho conoscuto io) alla sua folgorante carriera da solista, “lui ironizza sul suo tono “parrocchiale” utilizzato nel placare l’esuberanza in scena dei Bengala Fire” e parte con una scaletta ricca dei successi portati nel tour estivo sold out: Come stai, Lamezia Milano, Il costume da torero, Guardia 82 perché proprio il 31 di agosto, data odierna, c’è una storia che nasce e un’estate che muore!

“La profondità degli abissi” diventa la chiusura in collettivo, con Manuel Agnelli e Bengala Fire. Un evento che ha fatto sognare molti, dai colleghi (leggendo i loro commenti sui social) agli appassionati che sono accorsi numerosi, un successo insomma, un live collettivo da ripetere in futuro e la mia memoria corre subito al quel Tora! Tora!  creato dallo stesso Manuel Agnelli, che riuscì a mettere sullo stesso palco il meglio della musica indipendente italiana, dove io stesso sono stato protagonista e porto ancora nel cuore quell’esperienza unica, e mi chiedo come potrebbe essere la versione aggiornata! Manuel pensaci!

Thanks to Picicca
Pics by Daniele Maldarizzi

 

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