sabato, 27 Luglio 2024

Saman Abbas, 18enne uccisa a Novellara: arrestata la madre in Pakistan

La 51enne, madre di Nazia Shaeem, a dicembre è stata condannata all'ergastolo per l'omicidio della figlia, dalla Corte di assise di Reggio Emilia.

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La 51enne, madre di Nazia Shaeem, a dicembre è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia, Saman Abbas, dalla Corte di assise di Reggio Emilia. La donna datasi alla fuga, è stata trovata in un villaggio ai confini con il Kashmir, in Pakistan. In seguito all’arresto è stata condotta alla Corte distrettuale di Islamabad, per convalidare il fermo e le eventuali pratiche per l’estradizione. Dal primo maggio 2021 era latitante, su di lei c’era un mandato di cattura internazionale.

L’arresto

Stamattina, alle 7.30 ora pakistana, la polizia del Punjab ha arrestato Nazia Shaeem durante un’operazione effettuata tra i distretti di Jhelum e Gujrat. L’udienza nei suoi confronti è ancora in corso, se il fermo verrà convalidato inizierà la procedura di estradizione. Fonti derivanti dalla Farnesina affermano, che i tempi dipenderanno anche da un eventuale opposizione da parte dell’avvocato della donna, ma essendo coimputata i presupposti non ci dovrebbero essere. Per Shabbar Abbas, il marito e padre della vittima, le procedure erano durate mesi. Stavolta, invece, non si deve estradare un ricercato ancora da processare, ma una madre già giudicata per aver ucciso la figlia.

La condanna

La condanna dell’ergastolo in primo grado è già arrivata nel dicembre 2023, dalla Corte d’assise del Tribunale di Reggio Emilia. I genitori della vittima e lo zio, furono dichiarati colpevoli dell’omicidio. Per i primi fu riconosciuta l’aggravante del rapporto di discendenza, per tutti gli altri imputati è caduta l’aggravante di premeditazione, mentre, i cugini sono stati assolti. Leggendo le motivazioni della sentenza, per i giudici del Tribunale di Reggio Emilia, non si esclude che ad uccidere materialmente Saman sia stata la madre.

Le motivazioni della sentenza, l’ergastolo

Nelle 600 pagine di provvedimento, in base al quale si afferma che ad uccidere Saman sia stato lo zio Danish Hasnain non ci sono elementi certi. Il fatto che la madre della vittima scompaia dalla vista delle telecamere per un minuto, con Saman ancora in vita, non esclude che anche lei abbia partecipato all’omicidio. Si presume che abbia tenuto ferma la ragazza mentre lo zio Danish le afferrava il collo. L’altra ipotesi è che sia stata lei a strangolare la figlia. Queste le parole della Corte d’assise di Reggio Emilia. Continua aggiungendo che non può escludersi, che l’omicidio possa essere avvenuto in un secondo momento, quando il padre, Shabbar Abbas, esce da casa sei minuti dopo la mezzanotte, ritornando dopo sei minuti, con in mano lo zaino portato prima in spalla da Saman. La Corte conclude dicendo che non essendoci certezze su chi abbia ucciso materialmente la diciottenne, tutti gli indizi portano alla madre, al padre e allo zio della ragazza.

La convalida del fermo

Arrivata la convalida del fermo, Nazia Shaheen prima di essere trasferita al carcere di Adyala, sarà sottoposta a delle visite mediche. La prossima udienza è fissata per il 12 giugno.

L’avvocato del fidanzato

L’avvocato del fidanzato, Claudio Falletti ha detto: “Siamo veramente felici di apprendere la notizia dell’arresto della madre di Saman, avvenuto questa mattina da parte della polizia del Punjab. Speravamo e ci credevamo fosse solo una questione di tempo. Una madre che si macchia di questo efferato crimine merita di scontare tutta la condanna inflitta dal Tribunale di Reggio Emilia. Attendiamo sia estradata e venga a scontare la sua pena.”

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