lunedì, 17 Giugno 2024

Dipendenza dai social, allarme per la Generazione Z

Lo studio ha preso in esame alcune adolescenti mostrando come passassero almeno 1/4 della loro giornata sui social e dimostrando come almeno 17% di esse fosse a rischio di sviluppare dei disturbi mentali.

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L’uso eccessivo dello smartphone nei giovani rischia di diventare una dipendenza e degenerare in problemi di ansie e asocialità: è quanto si evince da uno studio condotto da Silja Kosola, dei Wellbeing Services County, di Espoo, Länsi-Uudenmaan, in Finlandia e pubblicato sulla rivista “Archives of Disease in Childhood”.

Lo studio ha preso in esame alcune adolescenti mostrando come passassero almeno 1/4 della loro giornata sui social e dimostrando come almeno 17% di esse fosse a rischio di sviluppare dei disturbi mentali.

I ricercatori hanno potuto contare sulla disponibilità di 49 istituti superiori che hanno preso parte alla ricerca coinvolgendo, complessivamente, oltre 1150 studentesse di età compresa tra i 15 e i 16 anni di età.

La ricerca si basava nel monitorare per almeno tre giorni le studentesse e verificare quanto fosse il tempo, in minuti, che occupavano tra un social e l’altro, dimostrando come poco più di un terzo di loro (36,3%) vi trascorressero almeno 3 ore, mentre -dato ritenuto alquanto allarmante- oltre il 77% delle studentesse coinvolte vi trascorressero quasi 6 ore giornaliere (5.8 ore).

I ricercatori hanno visto come le giovani prendessero in mano il loro smartphone da un minimo di 58 a un massimo di 356 volte al giorno, calcolandone una media di 145 volte. Le attività monitorate hanno mostrato come la percentuale maggiore dei tempi di utilizzo fossero concentrati tra giochi e uso dei social.

Il dato che maggiormente ha colpito della ricerca è stata la percentuale del 17% di giovani donne che sarebbero potute incorrere in una dipendenza sociale, mentre oltre il 37% di loro aveva mostrato le caratteristiche dipendenti che avrebbero potuto portare a disturbi d’ansia.

La ricerca è stata caratterizzata da una griglia di valutazione che comprendeva: presenza sui social, quantificazione del tempo medio, analisi dell’uso degli smartphone. Ogni componente della griglia valutativa ha dato un punteggio alla quale sono stati attribuiti dei valori che richiamavano una maggiore o minore predisposizione ai rischi di ansia e di dipendenza e, ovviamente, a una maggiore predisposizione all’isolamento sociale.

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