lunedì, 29 Aprile 2024

Def 2024, il Pil in calo e debito in aumento: pesa impatto del Superbonus

Questo incremento del debito potrebbe influenzare l'apertura di una procedura sulla situazione fiscale italiana da parte della Commissione Europea, prevista per giugno.

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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla versione “light” del Def 2024, con stime ribassate di crescita economica e un aumento del debito pubblico, principalmente a causa dell’impatto “devastante” dell’implementazione del superbonus edilizio, che ammonta a 219 miliardi di euro. Questo incremento del debito potrebbe influenzare l’apertura di una procedura sulla situazione fiscale italiana da parte della Commissione Europea, prevista per giugno.

Previsioni Economiche:

  • Nel 2024 è previsto un aumento del PIL dell’1%, leggermente inferiore all’1,2% indicato nella precedente Nadef.
  • Nel 2025 la crescita economica dovrebbe raggiungere l’1,2%, mentre nel 2026 si prevede un aumento dell’1,1%.
  • Il deficit pubblico è confermato al 4,3% del PIL per il 2024, scendendo al 3,7% nel 2025 e al 3% nel 2026.
  • Il debito pubblico, invece, dovrebbe salire al 137,8% nel 2024, per poi aumentare al 138,9% nel 2025 e al 139,8% nel 2026.

Impatto del Superbonus:

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha evidenziato l’effetto negativo del superbonus edilizio sul debito pubblico, spiegando che i 219 miliardi di euro di crediti edilizi rappresentano una zavorra significativa per le finanze dello Stato. Questi crediti, che saranno convertiti in debito pubblico, influenzeranno il saldo contabile nei prossimi anni.

Giorgetti ha anche avvertito coloro che cercano di eludere le regole fiscali, sottolineando che sono già stati annullati e sequestrati circa 16 miliardi di euro di crediti fiscali in modo fraudolento.

Prossimi Passi e Rapporto con l’UE:

L’Italia presenterà il piano strutturale entro il 20 settembre, includendo previsioni di spesa e correzioni necessarie. Tuttavia, l’entrata in vigore delle nuove regole europee rimane un’incognita, poiché mancano ancora le disposizioni attuative. L’Unione Europea valuterà la situazione italiana a giugno, e potrebbe aprire una procedura per gli squilibri macroeconomici.

Il governo italiano prevede tagli alla spesa ministeriale per consolidare i conti pubblici, mentre si impegna a prorogare il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori nel 2025, considerato una priorità. Inoltre, si sta valutando la possibilità di estendere l’attuazione del Pnrr oltre il 2026, nonostante le raccomandazioni contrarie dell’UE.

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