lunedì, 29 Aprile 2024

La Russia accusata di diffondere notizie false, manipolare il dibattito sugli aiuti USA all’Ucraina

Documenti interni al Cremlino, ottenuti da servizi di intelligence occidentali e riportati dal Washington Post, suggeriscono che la Russia stia attuando un'operazione di disinformazione su larga scala per manipolare il Congresso e l'opinione pubblica statunitense.

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Nuove accuse emergono nei confronti della Russia per un presunto coinvolgimento nell’influenzare il dibattito pubblico e politico negli Stati Uniti riguardo agli aiuti destinati all’Ucraina. Documenti interni al Cremlino, ottenuti da servizi di intelligence occidentali e riportati dal Washington Post, suggeriscono che la Russia stia attuando un’operazione di disinformazione su larga scala per manipolare il Congresso e l’opinione pubblica statunitense.

La campagna di disinformazione, che pare essere iniziata dopo l’annuncio da parte del presidente Joe Biden di un nuovo pacchetto di aiuti da 24 miliardi di dollari per l’Ucraina, si basa su migliaia di articoli, post e analisi che diffondono notizie false. Gli obiettivi includono la promozione dell’isolazionismo americano, la creazione di paura per la sicurezza dei confini e l’amplificazione delle tensioni economiche e razziali.

Uno degli aspetti rivelatori riguarda le istruzioni date agli “strateghi politici” affiliati alla Russia, che coordinano una rete di “troll fabbricati” per scrivere commenti che sembrano provenire da cittadini americani comuni. Ad esempio, è stato chiesto di scrivere commenti contrari agli aiuti militari degli Stati Uniti all’Ucraina, sostenendo che i fondi dovrebbero essere spesi per proteggere i confini americani anziché quelli ucraini. Si è anche cercato di denigrare il presidente ucraino Zelensky, facendo leva sui timori dei “bianchi americani” riguardo all’immigrazione.

L’obiettivo principale sembra essere quello di fermare il flusso di armi verso l’Ucraina, e questa campagna di disinformazione è solo uno dei tentativi della Russia per raggiungere tale scopo. Tuttavia, secondo un dipendente repubblicano del Congresso, la Russia sta semplicemente sperimentando diverse strategie per valutare la loro efficacia.

L’impatto di queste operazioni di disinformazione si riflette nel dibattito politico negli Stati Uniti. Clint Watts, direttore del Centro di analisi sulle minacce della Microsoft, sostiene che l’80% della comunicazione di Mosca riflette ciò che già viene detto, ma il 20% cerca di influenzare ciò che la gente ascolta, un equilibrio che si dimostra molto efficace.

I documenti indicano Ilya Gambashidze, a capo della Social Design Agency, come uno dei principali responsabili di questa operazione. È stato recentemente sanzionato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento nella creazione di siti web falsi in Europa nel quadro della campagna nota come “Doppelganger”.

Le preoccupazioni riguardo alla propaganda russa che influisce sulle posizioni politiche americane sono reali. Il deputato repubblicano Michael R. Turner ha denunciato che alcuni suoi colleghi al Congresso stanno ripetendo la propaganda russa sull’invasione dell’Ucraina. Queste accuse sollevano serie preoccupazioni sull’ingerenza straniera nel dibattito pubblico statunitense e sull’integrità del processo politico.

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