domenica, 28 Aprile 2024

Israele e Hamas, accettato l’accordo di tregua: verso una cessazione delle ostilità a Gaza

Hamas ha accettato un accordo per una tregua con Israele, rappresentando un potenziale passo avanti per la cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza.

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Secondo quanto riportato dall’emittente Al Arabiya, Hamas ha accettato un accordo per una tregua con Israele, rappresentando un potenziale passo avanti per la cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza. L’organizzazione palestinese ha dato il suo assenso a una versione modificata della proposta avanzata dagli Stati Uniti, che agiscono come mediatori nel negoziato con Israele.

La delegazione di Hamas è attesa al Cairo nei prossimi giorni per discutere gli ultimi dettagli e l’attuazione dell’accordo. Secondo una fonte di Hamas citata da Al Arabiya, la proposta internazionale include la liberazione di detenuti, compresi bambini, donne e anziani, e prevede il graduale ritorno dei palestinesi costretti ad abbandonare le proprie case nella Striscia di Gaza.

Queste notizie giungono in seguito alle aperture dichiarate dal capo della CIA, William Burns, che ha indicato che esiste ancora la possibilità di un accordo per una tregua nella Striscia di Gaza e per il rilascio degli ostaggi, sebbene siano ancora da risolvere questioni molto complesse.

Le restrizioni imposte da Israele sull’accesso alla moschea di Al-Aqsa durante il mese di Ramadan hanno sollevato preoccupazioni e critiche da parte di diversi attori internazionali. Il Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat), l’autorità militare israeliana responsabile dei Territori palestinesi, ha annunciato che solo uomini sopra i 55 anni, donne sopra i 50 anni e bambini fino a dieci anni avranno il permesso di entrare nella moschea il venerdì. Inoltre, i palestinesi dovranno avere un permesso Cogat valido, soggetto a revisione da parte delle forze di sicurezza.

Queste restrizioni hanno scatenato reazioni immediate da parte delle autorità giordane e di altri attori regionali. Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha criticato Israele, avvertendo che giocare con le sacralità della moschea di Al-Aqsa potrebbe portare a un’esplosione della situazione.

Nel frattempo, la nave di Open Arms, carica di aiuti umanitari per la popolazione palestinese, è salpata da Larnaca, Cipro, in direzione di Gaza. Questa missione viene utilizzata come “progetto pilota” in vista dell’apertura di un corridoio marittimo umanitario annunciato da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.

La comunità internazionale, attraverso dichiarazioni e iniziative concrete, sta cercando di facilitare una tregua e di fornire sostegno umanitario alla popolazione colpita dal conflitto. Tuttavia, restano molte incertezze e sfide da affrontare nel raggiungere una pace duratura nella regione.

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