martedì, 30 Aprile 2024

Salute Italia, calo del 22% nei ricoveri Covid: influenza in aumento

Nonostante il notevole calo dei ricoveri Covid, il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore, ha sottolineato che la pressione sugli ospedali non accenna a diminuire a causa dell'influenza.

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Nel più recente report sulla situazione ospedaliera in Italia, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ha evidenziato un calo significativo del 22% nei ricoveri Covid durante la quarta settimana del nuovo anno. Un cambiamento notevole rispetto alle settimane precedenti.

Secondo la Fiaso, il calo più significativo, pari al 27%, si è verificato nei ricoverati “con Covid”, ossia coloro che sono in ospedale per altre cause ma risultano positivi al coronavirus. Questo segnala una riduzione della circolazione virale del Covid-19. Allo stesso tempo, si è registrato un calo del 10% nei ricoveri “per Covid” nelle Malattie infettive o nelle Medicine con sindromi respiratorie e polmonari riconducibili all’infezione da Sars-CoV-2.

Il report indica che l’età media dei pazienti Covid ricoverati è di 77 anni, e nella maggior parte dei casi, questi pazienti presentano anche altre patologie che complicano il quadro clinico. Anche nei ricoveri nelle terapie intensive si è osservato un calo del 27%, con un’incidenza percentuale che scende dal 6% al 5,5%.

Relativamente ai bambini, i ricoveri Covid negli ospedali pediatrici o nei reparti pediatrici degli ospedali sentinella sono diminuiti del 15%, senza segnalazioni di bambini in terapia intensiva. I ricoveri continuano a concentrarsi principalmente nella fascia di età tra 0 e 4 anni.

Nonostante il notevole calo dei ricoveri Covid, il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore, ha sottolineato che la pressione sugli ospedali non accenna a diminuire a causa dell’influenza. Migliore ha esortato alla prudenza, affermando che nelle prossime settimane si potrebbero vedere gli effetti della riapertura delle scuole sugli ospedali. La comparsa di polmoniti gravi, non dovute all’infezione da Covid, ma alle conseguenze dell’influenza, è già un segnale preoccupante.

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