venerdì, 3 Maggio 2024

Israele-Hamas: pressioni internazionali su Israele: Blinken visita Tel Aviv in mezzo all’escalation a Gaza

Secondo quanto riferito da un alto funzionario americano citato dalla CNN, Blinken sosterrà l'"imperativo assoluto" di proteggere i civili e garantire l'arrivo dell'assistenza umanitaria nelle mani di coloro che ne hanno bisogno.

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Mentre l’offensiva israeliana a Gaza si intensifica, il Segretario di Stato americano Antony Blinken è oggi a Tel Aviv, dove si prevede che eserciterà pressioni per una transizione verso una fase di minore intensità nel conflitto. Secondo quanto riferito da un alto funzionario americano citato dalla CNN, Blinken sosterrà l'”imperativo assoluto” di proteggere i civili e garantire l’arrivo dell’assistenza umanitaria nelle mani di coloro che ne hanno bisogno.

Negli ultimi giorni, il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha delineato i piani militari futuri per le operazioni a Gaza, annunciando il passaggio delle forze israeliane da “una fase bellica di intense manovre” a “diverse tipologie di operazioni speciali”. Secondo Gallant, i palestinesi non dovrebbero essere autorizzati a ritornare nelle loro case nella parte settentrionale della Striscia fino al rilascio di tutti gli ostaggi.

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha incontrato Blinken, assicurando che Israele sta facendo il massimo per evitare vittime civili. Ha sottolineato gli sforzi incessanti per spostare la popolazione e portare alla luce la situazione difficile sotto le abitazioni, moschee, negozi e scuole.

Nel tentativo di riprendere i negoziati sul rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, una delegazione di funzionari della sicurezza israeliana è arrivata al Cairo, secondo quanto reso noto dal giornale qatarino Al Araby Al Jadeed, citato da Haaretz.

Tuttavia, Ismail Haniyeh, capo dell’Ufficio politico di Hamas, ha dichiarato che Israele non riuscirà a recuperare i suoi ostaggi a meno che non rilasci tutti i prigionieri palestinesi nelle sue carceri. Ha sostenuto che l’attacco dello scorso ottobre è stato una reazione ai tentativi di emarginare la questione palestinese.

Mentre i combattimenti si intensificano a Gaza, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha riferito di un aumento delle vittime, con 249 palestinesi uccisi e 510 feriti nelle ultime 24 ore. Gli attacchi nel centro di Gaza e a Khan Younis nel sud hanno causato “un rapido aumento delle vittime” e “conseguenze devastanti per decine di migliaia di civili”, molti dei quali erano già sfollati.

Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha dichiarato che l’invasione di Gaza continuerà per tutto il 2024, con l’obiettivo di creare un nuovo sistema di sicurezza nel nord. Nel frattempo, altri quattro soldati israeliani sono stati uccisi a Gaza, portando il totale delle vittime militari a 180 dall’inizio dell’operazione di terra a ottobre.

In un raid nel sud del Libano, Israele ha colpito tre terroristi di Hezbollah, suscitando ulteriori tensioni nella regione. La situazione rimane estremamente complessa e in continua evoluzione, con la comunità internazionale che continua a esercitare pressioni per una soluzione diplomatica e la riduzione delle ostilità.

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