L’Iran si trova di fronte a una tragedia in seguito all’attacco terroristico di mercoledì nei pressi del cimitero di Kerman, nel sud-est del paese. L’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria) ha rivendicato la responsabilitĂ dell’attentato, il quale ha provocato la morte di 89 persone e ferito circa 280 individui, come riportato dall’emittente Press Tv.
Il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, ha annunciato gli arresti di “alcuni agenti” collegati all’attacco terroristico, sottolineando che ulteriori dettagli saranno forniti dall’intelligence. Nel frattempo, il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha dichiarato durante i funerali delle vittime che il Paese è pronto a rispondere. Raisi ha affermato che la decisione di reagire spetterĂ alle forze armate, che determineranno il momento e il luogo appropriati per la risposta.
Il presidente Raisi ha anche commentato la situazione tra Israele e Hamas, sostenendo che “l’entitĂ sionista è incapace di affrontare la nazione palestinese” nonostante siano trascorsi 90 giorni dalla guerra. Ha esortato alla solidarietĂ internazionale con la Palestina, sottolineando che i cuori del mondo sono oggi piĂą che mai con il popolo palestinese.
Il comandante dei Guardiani della Rivoluzione, il generale Hossein Salami, ha preso la parola durante i funerali delle vittime affermando che il sangue dei martiri verrĂ vendicato. Ha dedicato un passaggio del suo discorso al fallimento dell’ISIS, sottolineando che l’organizzazione terroristica è stata annientata grazie all’operato del defunto generale Qassem Soleimani.
Il Papa ha espresso la sua profonda tristezza per le vittime dell’attacco a Kerman attraverso un telegramma, offrendo le sue preghiere per i defunti, solidarietĂ spirituale per i feriti e invocando l’onnipotente benedizione di saggezza e pace per il popolo iraniano.