Disponibile per le radio da giovedì 26 ottobre “In equilibrio”, secondo singolo e video estratto dopo “Non mi ricordo più” dal nuovo album d’inediti di MIRKOEILCANE “La musica contemporanea mi butta giù”, in uscita il 3 novembre.
Attraverso un testo evocativo e un arrangiamento elegante, “In equilibrio” racconta la storia di una ragazza qualunque alle prese con le proprie fragilità, una ballad sull’accettazione di sé e dei propri limiti prodotta da Daniele “ilmafio” Tortora con la collaborazione straordinaria di Daniele Silvestri nelle vesti di co-produttore.
Con sensibilità e consapevolezza, su questo brano Mirkoeilcane veste i panni di una lei immaginaria che si abbandona a una profonda introspezione, mostrando ancora una volta quelle spiccate doti autoriali che negli anni lo hanno portato a ottenere diversi riconoscimenti di prestigio come il premio della critica “Mia Martini” e quello per il miglior testo assoluto “Sergio Bardotti” per il brano “Stiamo tutti bene”, presentato nella sezione Nuove Proposte del 68° Festival di Sanremo, a cui poi è seguita la Targa Tenco 2018 per la “Miglior canzone”.
Contemporaneamente all’uscita sulle piattaforme di streaming, il cantautore pubblica anche il videoclip del brano, il racconto di una donna matura alle prese con un cambiamento importante all’interno della sua vita.
Nel riprendere le varie scene la telecamera si sofferma sui piccoli gesti che quest’ultima compie davanti allo specchio alla ricerca di una nuova versione di sé, facendo intuire come non senta in alcun modo la necessità di cancellare o dimenticare la strada che l’ha portata fin lì.
“IN EQUILIBRIO” – IL SINGOLO E VIDEOCLIP
A proposito del brano, Mirkoeilcane dichiara: “In equilibrio” è un brano che vuole raccontare l’amore, ma non nella sua accezione relativa al rapporto che si instaura tra due persone, bensì al coraggio di trovare in se stessi la forza e la fantasia necessari per restare, appunto, in equilibrio. Una canzone sulla rinascita, sull’accettazione del cambiamento. La velocità di certe moderne dinamiche ci allontana pericolosamente dalla nostra individualità. Tutta questa posticcia necessità di guardare le vite degli altri attraverso un social o una trasmissione con telecamere h24 ci spinge costantemente a confrontare la nostra quotidianità con quella (creata ad hoc?) di persone lontanissime da noi e la frustrazione che ne consegue finisce per rovinare i rapporti con quelle che abbiamo più vicine. Il tempo dispari della seconda strofa vuole sottolineare questa sensazione di “inciampo” e di mancanza fino ad un ritornello che, a differenza del primo, apre con un accordo minore. Il lungo finale strumentale vuole essere la liberazione, la presa di coscienza che si può stare in piedi anche senza appoggiarsi su niente e su nessuno.
E parlando del significato del video, il cantautore lo descrive così: Semplicità e normalità, concetti sempre più intesi come qualcosa da nascondere agli occhi degli altri e a se stessi, diventano invece la base da cui ripartire, rialzarsi, rinascere. Una casa, qualche foto, una persona che non si arrende. Dettagli talmente realistici da sembrare, in questi tempi di filtri di bellezza, lontani nel tempo.
