sabato, 27 Aprile 2024

Strage Erba, online il podcast controinchiesta

È online su Youtube il podcast “Strage Erba”, dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti. Nella prima puntata, intitolata “La verità sul riconoscimento di Mario Frigerio”, audio esclusivi e documenti inediti.

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Strage Erba” è questo il nuovo podcast online su Youtube. Il podcast racconta la controinchiesta sulla strage avvenuta a Erba che ha visto condannati Olindo Romano e Rosa Bazzi. Gli autori sono i giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti, gli stessi autori del libro “il Grande abbaglio – controinchiesta sulla strage di Erba”, pubblicato nel 2008. I due promettono degli audio inediti e documenti esclusivi in vista di una possibile revisione del processo.

Nella prima puntata, intitolata “La verità sul riconoscimento di Mario Frigerio”, i due autori fanno ascoltare per la prima volta tutti gli audio mai entrati al processo in maniera completa. In questi audio il testimone della strage, dopo aver già riconosciuto Olindo Romano come suo aggressore, non ricordava nulla dell’accaduto. Inoltre, viene anche illustrata per la prima volta la perizia del professor Giuseppe Sartori, ordinario di neuropsicologia all’università di Padova. Secondo la perizia, Mario Frigerio non avrebbe riconosciuto Olindo neanche il 26 dicembre 2006 davanti ai PM. Infatti, diversamente da quanto emerso a processo, la frase che Mario Frigerio avrebbe detto a loro non sarebbe “subito Olindo” ma “subito l’ho visto”.

Che cos’è successo quell’11 dicembre 2006?

Sono passati 17 anni e la strage di Erba rimane uno dei casi più cruenti. Era l’11 dicembre 2006 quando in Via Armando Diaz vennero uccise quattro persone: Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli, la vicina di casa Valeria Cherubini e il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, colpito alla gola ma riuscito a salvarsi grazie ad una malformazione congenita alla carotide. La strage avvenne nell’abitazione di Raffaela nel centro della città. Poi, l’appartamento fu dato alla fiamme dopo l’esecuzione del delitto. Per questa strage, definita come il più atroce atto criminale della storia della Repubblica Italiana, vennero condannati all’ergastolo Olindo Romano e sua moglie Rosa Bazzi. La condanna definitiva è arrivata dalla Corte di Appello nel maggio 2011. Però, negli ultimi anni, il lavoro della difesa e di diversi giornalisti investigativi ha messo in discussione la colpevolezza dei due coniugi e i tre pilastri su cui si poggia: la prima, la testimonianza di Mario Frigerio, unico sopravvissuto; la seconda, la macchia di sangue trovata nell’auto di Olindo; e la terza, le confessioni iniziale dei due coniugi, poi ritrattate subito dopo. I legali degli accusati hanno affermato di aver nuove prove e un nuovo testimone di quella notte, così come anche dal carcere Olindo afferma che sono stati incastrati. Finora tutte le nuove istanze presentate dalla difesa sono state respinte.

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