Mentre si ultimano i preparativi per la manifestazione antifascista organizzata per domani 4 Marzo 2023 tra le strade di Firenze in difesa della scuola pubblica e della Costituzione, e alla quale crescono di ora in ora le adesioni – sono attesa circa 50 mila persone – si sono svolti ieri gli interrogatori, durati 5 ore, ai tre ragazzi maggiorenni, tra i 18 e 20 anni, indagati per l’aggressione ai due studenti del Liceo Michelangiolo, dello scorso 18 febbraio.
L’atto di violenza, cui sono seguite polemiche e dibattiti nazionali – non ultima la condanna del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, circa la lettera impropria con la quale una Preside di un altro liceo fiorentino, ammoniva i propri studenti sul pericolo di una recrudescenza violenta e fascista, figlia dell’indifferenza dei piĂą – aveva visto coinvolti 6 ragazzi appartenenti ad Azione Studentesca ( “Un movimento degli studenti non conformi che vogliono difendere i propri diritti nel nome dell’identitĂ nazionale, della socialitĂ e della tradizione” , così si legge dalla prima pagina del sito ufficiale dell’Associazione, riconducibile quindi a ideologie e simboli vicini all’estrema destra, tra i loro loghi compare la fiamma tricolore e una celtica stilizzata.) che avevano aggredito a favore di smartphone, in un’azione che molti hanno definito squadrista, 2 coetanei del liceo Michelangiolo. Indipendentemente dalla regia fascista cui sono stati ricondotti i fatti, l’aggressione si è svolta in 6 contro 2, nella sostanziale indifferenza degli astanti.
Ieri, quindi, si sono svolti gli interrogatori di 3 dei 6 aggressori: “Molto serenamente hanno risposto a tutte le domande e hanno dato la loro versione” ha detto il legale dei ragazzi, Sonia Michelacci, al termine dell’interrogatorio, svoltosi in questura negli uffici della Digos, delegata dal Pm Carmine Pirozzoli.
A quanto pare, anche la dicitura dell’accusa che era stata avanzata all’inizio, quella di violenza privata aggravata è ora diventata lesioni aggravate cui si aggiunge una nuova ipotesi di reato, ovvero il reato di percosse.
Mentre, quindi a sinistra si parla di azione violenta e squadrista, pianificata dai ragazzi di Azione Studentesca in una evidente maggioranza numerica, a destra si tenta di ridimensionare l’accaduto, definendola una semplice rissa tra ragazzi.
Quello che nel panorama politico si snoda essere un nuovo intoppo di governo – alla richiesta delle dimissioni di Piantedosi avanzata dalla Schlein, a causa della tragedia di Cutrio- si aggiunge, infatti, questa ennesima diatriba con le opposizioni, che marceranno compatte ( a fianco dell neo-segretaria del Pd, domani a Firenze ci sarĂ anche Conte) per difendere il diritto allo studio e alla manifestazione del pensiero, nella condanna piĂą totale di ogni forma di violenza, atta a limitarne la libertĂ . Una manifestazione anti-fascista, che tuona contro le innumerevoli dichiarazioni che ne sottovalutano il pericolo, negandone, o meglio in questo caso, non condannando i fatti di Firenze del 18 Febbraio.