Furono 298 le vittime dell’abbattimento del Boeing777 della Malaysia Airlines, partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur. Nel fatidico 17 luglio del 2014 un missile terra-aria Buk progettato dall’Unione Sovietica colpì il volo MH17 sui cieli del Dombass.
Ci sarebbero “forti indicazioni” che Putin abbia approvato la fornitura del missile ai separatisti della DPR (Repubblica Popolare di Donetsk), come dichiarato dagli investigatori del Joint Investigation Team questa mattina. Tuttavia, si apprende dal comunicato, non ci sono abbastanza prove per perseguire Putin o qualsiasi altro sospettato e a fronte di 8 anni e mezzo di ricerche, le indagini sono state sospese.
Nel maggio del 2018 la squadra internazionale di investigatori, guidata dai Paesi Bassi, che lavorava all’inchiesta scoprì che il missile apparteneva alla 53a brigata antiaerea russa con sede a Kursk. L’Olanda e l’Australia, che contavano rispettivamente 196 e 38 cittadini tra le vittime, accusarono pubblicamente la Russia di essere coinvolta nella strage. Mosca ha sempre respinto le accuse e negato ogni responsabilità, puntando a sua volta il dito su Kiev.