sabato, 27 Luglio 2024

Paris, forse è arrivato il momento di dire basta per il discesista italiano più forte di sempre

Dominik Paris è il più grande discesista italiano di sempre, il palmarès parla. E se fosse arrivato il momento tanto odiato da ogni campione?

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Dominik Paris, numeri alla mano il miglior discesista italiano mai esistito, ha vinto 21 gare di Coppa del Mondo di cui 17 in discesa libera e ha ottenuto 42 podi spartiti tra superG (13) e combinata (1). Questo dovrebbe andare al di sopra di tutto e chi, alla luce dell’inizio di stagione del 33enne di Merano, sta incitando a gran voce il ritiro commette sicuramente un errore. Ciò detto, è chiaro che un’atleta come Paris paga il cambio generazionale che ha portato gente come Kilde e Odermatt capaci di rivoluzionare completamente il modo di sciare nella velocità.

Non solo Domme, anche campioni olimpici del calibro di Beat Feuz, che smetterà dopo Kithzbuhel sembrano aver patito particolarmente i cosiddetti “tempi che avanzano”. Gli unici big della disciplina che comunque sembrano stare al passo coi tempi sono gli austriaci. Mayer (ritiratosi dal nulla a Bormio) e Kriechmayr hanno portato a casa sin qui ben 3 vittorie e dimostrano di sapersi adattare a ogni tipo di neve il primo, e di fare la differenza come solo Kilde (forse) sa fare nel tecnico il secondo. Ad ogni modo le gare di discesa di quest’anno hanno dimostrato un altissimo livello di competitività e, a seconda del contesto di gara, abbiamo avuto anche 15 atleti diversi capaci di lottare per il podio.

Tornando a Paris, se Domme fosse riuscito a inserirsi in questa lotta, magari non salendoci su quel podio ma neanche perdendo troppo terreno, sarebbe stato tutto un altro discorso. Ma vedendo la difficoltà con le quali Dominik ha affrontato le gare americane piuttosto che la Val Gardena, faticando a restare in zona punti si è potuto vedere quanto sia rimasto indietro dal punto di vista della sciata. Il problema è il tempo che viene perso in curva rispetto ai 2 esempi di Kilde e Odermatt, è veramente una musica diversa.

Il fatto che anche nella gara di Bormio, dove lui ha vinto 7 volte cosa che non è mai riuscita a nessun atleta italiano nello sci alpino, labbia faticato oltremodo senza particolari errori aggrava il sunto. Attaccare il podio era senza dubbio difficile, Paris non era dotato così come Casse, dei “missili Head” su cui 3 dei primi 5 hanno potuto contare. Ma quello che ha destato maggior stupore è il tempo pagato non tanto da Kilde, ma dalla 4a posizione di Odermatt: 86 centesimi. Senza errori, nella pista in cui è il re indiscusso, te lo aspetti quantomeno nelle prime 5 posizioni.

Problemi di materiali? possibile, un po’ ci speriamo tutti. Ma va riconosciuto anche che, se fosse arrivato il momento di dire basta, nessuno avrebbe mai nulla da dire. Il palmarès di Domme parla letteralmente da solo. È vero, è sempre mancato l’acuto olimpico e mondiale ma forse, per un discesista, 4 vittorie sulla streïf di Kitzbuhel moralmente valgono anche di più. Per concludere il palmares aggiungete anche una Coppa del Mondo di superG e otterrete il terzo uomo italiano della storia per vittorie nello sci alpino. Poi ogni tipo di ragionamento è possibile, basta far fede sulla lucidità e sul rispetto reciproco.

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