Nella giornata di ieri, 6 dicembre, una mamma veronese è stata condannata in via definitiva per omicidio preterintenzionale del figlio. Il 26 settembre del 2017 la donna e il suo compagno avevano chiesto l’intervento dell’ambulanza perché il loro figlio aveva difficoltà a respirare. Il neonato è morto 21 luglio 2018; per la Procura si è trattato di omicidio preterintenzionale poiché la causa del decesso sarebbero le lesioni riportate dal bimbo. La Cassazione ha respinto l’ultimo appello della difesa e ha confermato la condanna della donna a 6 anni e otto mesi. La mamma, adesso, rischia il carcere.
Le indagini e la condanna
La Procura sollecitò l’omicidio preterintenzionale sia per la madre sia per il padre del neonato. L’uomo, però, è stato assolto con formula piena poiché “non ha commesso il fatto“. I giudici di primo e secondo grado hanno sostenuto che la donna in questione sarebbe una brava mamma; il tragico epilogo sarebbe dunque da imputare a un’eccessiva stanchezza che ha portato la donna a scuotere con troppa energia il figlio provocandogli gravi lesioni. Ovviamente, non è stato sufficiente ad assolvere la donna, condannata in primo grado a Verona, e poi a 6 anni e 8 mesi in appello a Venezia.