Nella giornata di ieri, lunedì 24 ottobre, si sono concluse le indagini preliminari che vedevano protagonista la Juventus, accusata di falso nelle comunicazioni sociali e in quelle rivolte al mercato, poiché la società bianconera è quotata in Borsa. È arrivata la comunicazione della procura di Torino al Consiglio d’amministrazione della Juventus, oltre che ai dirigenti con responsabilità strategiche, ai componendi del Collegio Sindacale e al revisore legale del club torinese. La Procura, per mano del procuratore capo di Torino Anna Maria Loreto, ha fatto sapere che l’istruttoria, oltre a prendere in considerazione gli anni 2018, 2019 e 2020, “ha depositato al Giudice delle Indagini Preliminari richiesta per l’applicazione di misure cautelari personali, per alcuni indagati, e reali e che tale richiesta sia stata rigettata in data 12 ottobre 2022, avendo il Giudice ritenuto l’assenza di esigenze cautelari. Attraverso l’ordinanza di rigetto è stato depositato l’appello.”
Secondo l’accusa, i bilanci sarebbero stati alterati “in conseguenza di un anomalo ricorso a operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale”. Il numero degli indagati ammonta a sedici, e tra questi ci sono anche il presidente Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved. Secondo gli inquirenti, “le operazioni di scambio, che, non generano flussi finanziari di sorta, risultano, concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento: tali operazioni sono state ritenute fittizie”. Ad alcuni indagati, inoltre, è stato contestato il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni insistenti.