giovedì, 28 Marzo 2024

Caro energia, gas a 260 euro. Iran: “Possiamo fornire materie prime all’Ue”

Lo stop della fornitura dal gasdotto Nord Stream a tempo indefinito ha provocato un rialzo nel prezzo del gas, che oggi si è stabilizzato a 260 euro al megawattora. L'Iran si è proposto come nuovo fornitore europeo di idrocarburi.

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La notizia della chiusura del gasdotto Nord Stream da parte di Gazprom a tempo indefinito, arrivata lo scorso venerdì 2 settembre, ha portato gli investitori a reagire con un netto rialzo delle quotazioni del gas; all’apertura dei mercati azionari questa mattina, 5 settembre, l’indice Ttf alla Borsa di Amsterdam è schizzato a 275 euro al megawattora, per poi stabilizzarsi intorno ai 260 euro. I vertici di Gazprom hanno annunciato che dovranno prolungare la chiusura del gasdotto che dalla Russia arriva in Germania, sebbene inizialmente fosse prevista per soli tre giorni. Tuttavia, ci si poteva aspettare questa mossa da parte di Mosca, visto che l’Unione europea si prepara a discutere il price cap, ovvero fissare un tetto al prezzo del gas, all’incontro tra i ministri dell’Energia dell’Ue previsto per il prossimo 9 settembre. Se i Paesi dell’Ue non dovessero trovare un accordo sul price cap, le quotazioni potrebbero salire notevolmente e gli investitori lo vedrebbero come un segnale di debolezza e di dipendenza totale dalle forniture russe.

Iran: “Possiamo fornire petrolio e gas all’Ue”

Un giocatore inaspettato potrebbe fare il suo ingresso nello scenario europeo sulla fornitura di gas e petrolio. L’Iran è uno dei più grandi produttori al mondo di idrocarburi e il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha affermato: “La Repubblica islamica dell’Iran è uno dei Paesi più importanti che fornisce l’energia e il carburante necessari a diversi Paesi del mondo grazie alle sue ricche risorse di petrolio e gas. Grazie alle sue capacità, l’Iran ha mantenuto la sua presenza sul mercato energetico anche sotto l’ombra delle più dure sanzioni. I Paesi europei hanno problemi ad avere l’energia di cui hanno bisogno e se i negoziati avranno successo e le sanzioni unilaterali contro il nostro Paese saranno revocate, l’Iran potrà soddisfare una parte maggiore del fabbisogno europeo”, secondo quanto riportato dall’agenzia Mehr.

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