venerdì, 29 Marzo 2024

Lauree abilitanti per le professioni non ordinistiche: basteranno 60 crediti “pedagogici” per diventare docente

Per chi è precario, invece, ancora tutto in alto mare, tutto da decidere. Ma questo non riguarda solo l'insegnamento, bensì tutte le professioni non "ordinistiche".

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Basteranno 60 crediti universitari per abilitarsi all’insegnamento, di cui 24 da ottenere con un tirocinio formativo nelle scuole. In questo modo si potrà accedere al concorso costituito da una sola prova scritta, cioè il test a risposta multipla. Novità importante per il mondo della scuola che sicuramente, con questa nuova modalità, da oggi in poi “sfornerà” con più facilità i docenti. Peccato che a rimetterci, almeno da quanto si apprende finora, saranno tutti gli studenti che ormai hanno concluso gli studi universitari “alla vecchia maniera” e quindi non hanno potuto seguire questo nuovo iter.  La situazione nonostante si sia in parte calmata, comunque non è cambiata. E allora di chi è ora la colpa? Di chi si è trovato con la vecchia riforma, chi è anagraficamente più grande o chi si è sbrigato a terminare l’Università?

Le nuove regole per l’abilitazione alla professione di insegnante sono cambiate e sono in attesa di essere messe per iscritto con un decreto, previsto per fine anno con diverse riforme collegate al PNRR. Sono 60 i CFU, relativi ad esami in ambito pedagogico, necessari per l’insegnamento. Poi si passa al concorso solo con un test a risposta multipla. E alla fine – anche se questo è ancora materia di confronto – ci sarà un anno di prova per avere la valutazione finale e la conferma di ruolo. Per chi è precario, invece, ancora tutto in alto mare, tutto da decidere. Ma questo non riguarda solo l’insegnamento, bensì tutte le professioni non “ordinistiche”.

L’Aula di Palazzo Madama con 184 sì ha approvato il disegno di legge sui titoli universitari abilitanti. La laurea – nonché step finale del percorso universitario – coinciderà con l’esame di Stato solito che abilita a svolgere le professioni. Insomma, la laurea sarà abilitante. Questo nuovo disegno interesserà l’esame finale delle lauree in odontoiatria e protesi dentaria, farmacia e farmacia industriale, medicina veterinaria, psicologia. Le lauree in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali e professioni tecniche industriale e dell’informazione ed infine le lauree magistrali in chimica fisica e biologia. Il giorno dopo la proclamazione della laurea ogni studente di queste discipline, potrà legalmente svolgere il suo lavoro. Si spera che prima o poi potranno farlo tutti.

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