Il covid19 entra a gamba tesa in una fiction italiana e miete vittime anche sullo schermo. Nella prima puntata di “Doc-nelle tue mani”, il virus che ha cambiato il mondo e la percezione della vita come la conoscevamo ha ucciso il primo medico televisivo. Una morte inattesa, così come inattesa è stata la presenza del Covid. Una scelta coraggiosa, quella della Rai, di inserire una realtà così attuale in una finzione televisiva.
Questi episodi sono stati di impatto, hanno mostrato la paura iniziale e, utopisticamente, una realtà futuristica in cui il virus è stato debellato e la vita è tornata alla normalità. Una normalità, tuttavia, in cui il covid è ancora argomento dominante, i cuori piangono per le persone che si è portato via e il timore che si ripresenti è sempre dietro l’angolo.
Come la prima puntata ha lasciato senza parole e con le lacrime agli occhi, questa seconda stagione promette un livello ben superiore rispetto alla prima. Il covid è stato un frame, vissuto per pochi minuti nelle puntate di ieri, ma ha avuto un impatto emotivo molto forte sugli spettatori. Dal momento in cui è comparso sullo schermo, c’è stato un salto temporale di mesi; nelle prossime puntate il pubblico si aspetta un quadro più esplicito di ciò che è accaduto in quel periodo non narrato.