mercoledì, 24 Aprile 2024

Eutanasia Legale, Commissioni approvano il ddl: il 13 dicembre in Aula

Il tema dell'Eutanasia Legale divide da sempre sia l'opinione pubblica che la politica, ma, come ben comprenderemo, qui non si tratta di una scelta oggettiva.

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È ufficiale: “Le Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera hanno approvato il ddl sul suicidio assistito, di attuazione della sentenza della Corte costituzionale del novembre 2019. Il testo va in aula lunedì prossimo 13 dicembre.”
Il tema dell’Eutanasia Legale divide da sempre sia l’opinione pubblica che la politica, infatti il centrodestra si dichiara contro, mentre il Movimento 5 Stelle e il centrosinistra a favore.  Ma, come ben comprenderemo, qui non si tratta di una scelta oggettiva; come recita uno degli slogan che accompagnano Marco Cappato nella sua battaglia ai diritti di vita e di morte: “La mia vita appartiene a me” ed 1 milione e 200mila firme parlano chiaro.

Un emendamento al Ddl sul suicidio assistito, approvato a larga maggioranza dalle Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera, prevede che: “Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l’assistenza alla morte volontaria medicalmente assistita disciplinate dalla presente legge quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione“. Nell’emendamento si legge che: “La dichiarazione dell’obiettore deve essere comunicata entro tre mesi dalla data di adozione del regolamento” di attuazione della legge, “al direttore dell’azienda sanitaria locale o dell’azienda ospedaliera, nel caso di personale dipendente“.
E ancora: “L’obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al comma uno, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione.
L’obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificatamente diretta al suicidio e non dall’assistenza antecedente l’intervento.
Gli enti ospedalieri pubblici autorizzati sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dalla presente legge. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione“.

Infine, un emendamento prevede che, non è punibile chiunque sia stato condannato, anche con sentenza passata in giudicato, “per aver agevolato in qualsiasi modo la morte volontaria medicalmente assistita di una persona prima della entrata in vigore della presente legge, qualora al momento del fatto ricorressero i presupposti delle condizioni della presente legge e la volontà libera informata e consapevole della persona richiedente fosse stata inequivocabilmente accertata”. Un celebre esempio fu proprio quello di Marco Cappato, esponente dell’associazione “Luca Coscioni”, che aiutò Fabiano Antoniani, Dj Fabo, rimasto tetraplegico in seguito ad un incidente stradale, a terminare la sua vita con il suicidio assistito in una clinica svizzera il 27 febbraio 2017. Il giorno dopo, Marco si autodenunciò e la Procura di Milano fu “costretta” ad accusarlo di aiuto al suicidio iniziando così un processo, arrivato fino alla Consulta ed infine l’assoluzione due anni dopo.

 

 

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