martedì, 19 Marzo 2024

Covid, Oms contro il plasma: “Cura costosa e inutile”

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità l'uso del plasma convalescente nei malati non produce alcun miglioramento della sopravvivenza.

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto no al plasma per i guariti dal Covid. L’Agenzia delle Nazioni Unite ha infatti espresso “una forte raccomandazione contro l’uso del plasma convalescente in pazienti con malattia grave e una raccomandazione contro il suo impiego in pazienti con malattia grave e critica, tranne che nell’ambito di un trial randomizzato controllato”. La nota è stata pubblicata sul British Medical Journal dal team di esperti internazionali incaricato di stilare le linee guida dell’Oms.

“Nonostante le promesse iniziali, le evidenze attuali mostrano che il plasma convalescente non produce alcun miglioramento della sopravvivenza” dei contagiati, “né di altri parametri importanti”. Inoltre, “non riduce la necessità di ventilazione meccanica” e, per tale motivo, il trattamento “è costoso e richiede tempo per essere somministrato”. Tali raccomandazioni, che si basano sull’esito di 16 studi che hanno coinvolto 16.236 persone affette da Covid-19, entrano a far parte delle linee guida dell’Oms. In precedenza l’Agenzia aveva già espresso raccomandazioni per l’uso di bloccanti del recettore dell’interleuchina-6 e di corticosteroidi sistemici per malati gravi o critici e raccomandazioni condizionali per l’utilizzo di anticorpi monoclonali neutralizzanti in pazienti selezionati, e contro l’impiego di ivermectina e idrossiclorochina in pazienti Covid indipendentemente dalla gravità della malattia.

In merito al plasma dei guariti, l’Oms lo sconsiglia nei pazienti Covid-19 con malattia non grave; raccomandazione che riflette l’opinione degli esperti secondo i quali questo “trattamento farmacologico, in pazienti con un basso rischio di mortalità e di altri importanti esiti clinici” legati a infezione da Sars-CoV-2 “non è giustificato. E sebbene il plasma convalescente non debba essere utilizzato di routine in nessun paziente, indipendentemente da quanto sia grave – continua – il panel ha riconosciuto che c’era sufficiente incertezza nei pazienti con malattia grave e critica da giustificare la prosecuzione degli studi randomizzati controllati”. Inoltre, sul trattamento con plasma dei guariti, secondo gli esperti, diversi fattori come “la necessità di identificare e testare potenziali donatori, nonché di raccoglierne il plasma, conservarlo e somministrarlo”, limitano ulteriormente “la fattibilità e l’applicabilità della terapia”.

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