La Guardia di Finanza di Roma ha confiscato beni per oltre 12 milioni di euro a due persone ritenute esponenti di spicco del clan Fasciani di Ostia. Gli accertamenti svolti dal Gruppo d’investigazione sulla criminalitĂ organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno riguardato principalmente i vertici del clan, gravati da “precedenti per fatti di estorsione, usura, traffico di sostanze stupefacenti e intestazione fittizia di beni, nonchĂ© sui membri dei rispettivi nuclei familiari e hanno valorizzato le risultanze di precedenti operazioni di polizia ai fini dell’aggressione patrimoniale”, spiegano le fiamme gialle.
Le indagini hanno fatto emergere che i rilevanti “investimenti effettuati nel tempo – tra cui un noto stabilimento balneare e varie imprese attive nel settore dei prodotti da forno – non trovavano copertura con i modesti redditi dichiarati dai 2 proposti e dai loro familiari”. Inoltre, “dopo i primi provvedimenti giudiziari emessi nei loro confronti”, il clan aveva adottato “un complesso e articolato reticolo societario per schermare la riconducibilitĂ delle attivitĂ commerciali dietro persone di fiducia, che fungevano, però, da compiacenti prestanome”.
Sono state sequestrate 7 societĂ e 1 ditta individuale operanti specialmente ad Ostia nella gestione di forni, bar, ristoranti e stabilimenti balneari; 12 immobili, tra appartamenti e locali commerciali siti a Ostia e Capistrello, provincia dell’Aquila, e 1 terreno, nonchĂ© disponibilitĂ finanziarie su rapporti bancari e postali.