venerdì, 29 Marzo 2024

Reddito di cittadinanza, era ai domiciliari ma incassava il sussidio: denunciato 43enne

Sono stati denunciati nello stesso ambito anche 15 cittadini originari di Nigeria e Sri Lanka che percepivano indebitamente il reddito da due anni.

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Era ai domiciliari, ma percepiva da mesi il reddito di cittadinanza. Così, un uomo di 43 anni, originario del Cosentino, è stato scoperto e denunciato dai Carabinieri della Compagnia di Rende, con l’accusa di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, omessa comunicazione di informazioni rilevanti ai fini della revoca del reddito di cittadinanza e false dichiarazioni.

Nel corso di verifiche ed accertamenti, anche attraverso gli uffici dell’Inps e incroci di dati disponibili, i militari hanno accertato che l’uomo non avesse comunicato di essere sottoposto a misura cautelare continuando così a percepire indebitamente il sussidio. A scanso di equivoci, la normativa di legge prevede per i richiedenti, l’obbligo, al momento della presentazione della documentazione, di comunicare l’eventuale presenza di cause impeditive come le misure cautelari coercitive personali o variazioni della condizione economica che modificano i presupposti necessari per la concessione del beneficio. Inoltre, l’uomo al fine di eludere i controlli aveva dichiarato residenze fittizie: ora dovrà restituire una somma pari a 10.500 euro.

Sempre nel cosentino, a Torano Castello, sono stati denunciati nello stesso ambito 15 cittadini originari della Nigeria e Sri Lanka, di età compresa tra i 21 e i 35 anni, che percepivano indebitamente il reddito da due anni. L’individuazione dei soggetti è stata resa possibile dall’indagine svolta in collaborazione con i militari dell’Ispettorato del lavoro di Cosenza, al fine di controllare l’attendibilità delle dichiarazioni rilasciate dai soggetti al fine di ottenere il sostegno economico italiano introdotto come misura di contrasto alla povertà.

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