La Procura della Repubblica di Roma ha sequestrato la pagina web del movimento Forza Nuova, dopo gli scontri avvenuti lo scorso sabato nella Capitale per la manifestazione contro il Green Pass. I militanti infuriati, hanno sfogato la loro frustrazione sulla chat di Telegram “Vogliono chiuderci la bocca”. Nel decreto di sequestro preventivo della Procura, notificato dalla Polizia postale, si legge: “Gli indagati svolgono mediante l’utilizzo del web un’attività di condivisione e giustificazione e dunque di esaltazione e incitamento alla commissione di reati connotati da violenza”.
Ai militanti di Forza Nuova viene contestato il reato di istigazione a delinquere aggravato dall’utilizzo di strumenti informatici o telematici. Intanto, in Parlamento è stata presentata una mozione che chiede lo scioglimento di Forza Nuova e può essere attivata grazie alla legge Scelba del 20 giugno 1952, secondo la quale “si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.
I fatti accaduti sabato a Roma (assalto alla Cgil, a Palazzo Chigi e al Policlinico Umberto I) rientrano pienamente in questa descrizione. Il decreto per la messa al bando di Forza Nuova, capeggiata da Roberto Fiore e Giuliano Castellino, attualmente indagati per istigazione a delinquere, toccherà al Viminale. Sarà infatti necessario un decreto del ministero dell’Interno o una sentenza della magistratura per sciogliere il movimento.