giovedì, 28 Marzo 2024

Infortuni sul lavoro, l’Inail: denunce da gennaio +8,5%. In otto mesi 772 morti

Cresce dell'8,5%, rispetto allo stesso periodo del 2020 il numero delle denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail tra gennaio e agosto 2021.

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Dopo l’ultimo report fermatosi a giugno, cresce ancora il numero delle denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e agosto, che raggiunge il numero 349.449, ovvero l’8,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Di queste denunce, 772 sono con esito mortale (-6,2%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 36.496, raggiungendo il +31,5%. I dati sono stati condivisi dall’Istituto che ha pubblicato gli open data dei primi 8 mesi del 2021, precisando che l’emergenza Covid-19 ha avuto un forte impatto sui numeri. Il dato sulle denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di agosto è la sintesi di un decremento delle denunce osservato nel trimestre gennaio-marzo (-11%) e di un incremento nel periodo aprile-agosto (+26%) nel confronto tra i due anni.

Come si legge nel comunicato, i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano nei primi otto mesi del 2021 un aumento a livello nazionale degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+20,6%, da 38.001 a 45.821 casi), che sono diminuiti del 32% nel primo bimestre di quest’anno e aumentati del 59% nel periodo marzo-agosto (complice il massiccio ricorso allo smart working nello scorso anno, a partire proprio dal mese di marzo), e un incremento del 6,9% (da 284.131 a 303.628) di quelli avvenuti in occasione di lavoro, che sono calati del 10% nel primo trimestre di quest’anno e aumentati del 22% nel periodo aprile-agosto.

Per quanto riguarda le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di agosto, il confronto tra i primi otto mesi del 2020 e del 2021 richiede molta prudenza ed è da ritenersi ancora poco significativo a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, una manifesta “tardività” nella denuncia, anomala ma rilevantissima.

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