venerdì, 26 Aprile 2024

Ue, Mattarella al forum Ambrosetti: “Serve politica estera e di sicurezza comune”

Il Capo dello Stato: "La diffusione dei diritti, per il raggiungimento della dignità delle persone in ogni angolo del mondo. Serve una politica estera e di sicurezza comune."

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Dopo l’apertura con le parole del presidente russo, Vladimir Putin di ieri mattina, il workshop Ambrosetti a Cernobbio oggi inizia con un messaggio di Sergio Mattarella.

“L’Unione Europea ha dimostrato, di fronte alla pandemia e alle sue conseguenze sul piano economico e sociale, una capacità di reazione efficace e tempestiva – dice il presidente della Repubblica – le azioni intraprese, sia sul terreno delle campagne di vaccinazione sia sul terreno del sostegno alle crisi sociali e alla ripresa economica, confermano la bontà delle scelte effettuate in direzione di una sovranità condivisa a livello continentale”. Un’integrazione che “consente di giocare a livello internazionale sul piano economico una massa critica a tutto vantaggio dei popoli europei”.

Secondo il capo dello Stato, “le risorse pubbliche messe in campo sono imponenti e serviranno a creare una cornice favorevole agli investimenti privati, attesi per alimentare una fase ancora più positiva di rilancio”.

Davanti a una platea che vede tra i protagonisti di oggi il ministro per la Transizione digitale Vittorio Colao, la vicepremier spagnola e ministra dell’Economia Nadia Calvino, il ministro ricorda dell’Economia e delle Finanze francese Bruno Le Maire e il commissario aglo Affari economici europei Paolo Gentiloni, Mattarella ricorda i numeri: “Le previsioni, per l’Italia, guardano, nel 2021 a una crescita del Pil pari al 6% e nel 2022 al 4,4%, al quinto posto tra i Paesi del G20, con un incremento a due cifre della produzione industriale”.

Next generation Eu rappresenta per il presidente “una dimensione operativa senza precedenti”, soprattutto per il fatto di essere riusciti a superare le resistenze europee nei confronti di un meccanismo di solidarietà tra Stati. Adesso, questa dimensione “deve trovare collocazione nell’ambito del Trattato che, dopo la riflessione della Conferenza sul futuro dell’Europa, dovrà sostituire quello di Lisbona”.

Ma Mattarella non si ferma all’economia e alla globalizzazione dei mercati: per lui deve essere contemporanea “alla diffusione dei diritti, per il raggiungimento della piena dignità delle persone in ogni angolo del mondo. Di qui la necessità di una politica estera e di sicurezza comune“. Perché “l’Europa non può permettersi di essere assente da scenari ed eventi le cui conseguenze si ribaltano sui Paesi che la compongono e dalla definizione delle regole che presiedono alle relazioni internazionali”.

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