giovedì, 28 Marzo 2024

Le grotte, mondi sconosciuti indispensabili al pianeta

Apparentemente isolate dal resto del Pianeta, le grotte accolgono tante forme di vita e sono l'ingresso al sistema carsico e alle falde acquifere. Sono uno scrigno di biodiversità, fondamentali per le riserve idriche

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Quello che non vediamo non esiste, quindi non ci interessa. Ma ci sono cose che, se anche non vediamo, esistono e dovrebbero interessarci. Le grotte.

Apparentemente isolate dal resto del Pianeta, le grotte accolgono tante forme di vita e sono l’ingresso al sistema carsico e alle falde acquifere. Perciò, sono uno scrigno di biodiversità e sono fondamentali per le riserve idriche dell’intero pianeta.

Riserve che, da anni, stanno vivendo la crisi peggiore. Perché la società in cui viviamo sfrutta continuamente le risorse naturali per garantire la crescita economica. Mettendo, però, in crisi la capacità della natura di rigenerazione delle stesse. Crisi che ci ha portato al limite della sostenibilità e ad un passo dall’autodistruzione. Di conseguenza, ecosistemi e biodiversità sono a rischio, e molte specie in pericolo di estinzione.

Nel mondo sotterraneo c’è un ecosistema molto sensibile, dove anche le minime variazioni ambientali possono avere effetti dannosi sulla biodiversità, con conseguenze, a volte, anche irreversibili. Per questo motivo devono essere tutelate e conservate.

le grotte

Gli ambienti sotterranei devono essere tutelati e protetti

Gli eco sistemi sotterranei e le specie presenti, a causa delle variazioni climatiche ed ambientali sono in continuo pericolo di estinzione. Nel mondo sotterraneo in Italia sono stati catalogati animali di grotta in oltre 5658 cavità con un’altissima biodiversità. Dunque, le attività di ricerca e protezione sono necessarie.

A questo proposito, la Società Speleologia Italiana – SSI porta avanti la sua iniziativa Animale di grotta dell’Anno. Lo scopo è quello di sensibilizzare tutti sull’importanza della tutela della biodiversità del mondo sotterraneo. Quest’anno, i riflettori sono puntati su di un piccolo animale di grotta, per capirne la sua evoluzione, il suo habitat, le sue caratteristiche.

Il protagonista è il simpaticissimo Italodytes Stammeri, un coleottero millimetrico endemico della Puglia centro meridionale e della Basilicata, che vive nelle famose Grotte di Castellana.

Ed è proprio qui, in un complesso carsico tra i più attrattivi d’Italia, che si è deciso di avviare un’attività di ricerca e di esplorazione delle grotte e di questo piccolo animale, scoperto nel 1937 dal tedesco Hans Jürgen Stammer, zoologo e professore alla Università di Breslavia.

“A differenza di quanto molti possano pensare, nelle grotte c’è della vita, spiega Salvatore Inguscio, biospeleologo presso il laboratorio di biospeleologia Sandro Ruffo.

Grotte e Biodiversità

Ci sono degli animali specializzati, che si sono adattati a vivere al buio, ad umidità elevata e temperatura costante. Tra questi, c’è il piccolissimo coleottero, Italodytes Stammeri. Un animale particolare. È cieco, perché non ha gli occhi, è depigmentato, ossia senza colore, e si trova solo nella Puglia e una piccola porzione della Basilicata intorno a Matera”.

“Abbiamo accostato questo animale dell’anno dichiarato dalla SSI con la giornata mondiale della biodiversità proprio per rimarcare l’importanza delle grotte in questo ambito”. Continua il biospeleologo.

“Nelle grotte vivono tantissime specie di animali che nel corso di milioni di anni si sono adattati a vivere in questi ambienti particolari. Quindi nelle grotte abbiamo un’enorme biodiversità, anche forse più importante di quella esterna.

Questo perché milioni di anni fa, gli antenati di questi animali che adesso troviamo negli ambienti sotterranei, per vari motivi si sono rifugiati all’interno delle grotte qui si sono evoluti, si sono adattati”.

“Magari, invece, i loro parenti esterni si sono estinti e sono rimasti solo loro come rappresentanti della loro categoria. Quindi sono molto importanti per la biodiversità e per la loro evoluzione molto molto grande”.

L’ambiente sotterraneo è fondamentale per la nostra sopravvivenza

Questo mondo estremamente vivo è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Oltre all’acqua e alle risorse minerarie che contiene, rappresenta un patrimonio insostituibile per la conoscenza dei cambiamenti climatici. Infatti, è un vero e proprio laboratorio per lo studio dell’ambiente e dell’uomo.

Le grotte custodiscono la memoria dell’ambiente e del clima

Gli archivi naturali che custodiscono la memoria delle condizioni climatiche e ambientali passate sono molte. Ci sono gli alberi, i depositi lacustri, i sedimenti marini, i ghiaccio, Ma fra tutti, le grotte carsiche rappresentano un esempio unico.

Sono uno scrigno geologico capace di preservare inalterati per migliaia di anni sia depositi di origine interna, sia materiali organici ed inorganici di provenienza esterna,  trasportati dall’acqua o portati dalle correnti d’aria.

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Le stalattiti e le stalagmiti, durante il loro processo di formazione, accumulano “impurezze” (polvere, pollini, minerali, gas, ecc.). Per lo studio paleo climatico, ossia un ramo delle scienze della terra e della climatologia che ha lo scopo di ricostruire l’andamento del clima nelle epoche passate, i pollini e i liquidi sono particolarmente importanti.

Secondo alcuni studi, le stalagmiti e le stalattiti sono in grado di registrare i cambiamenti climatici ed ambientali degli ultimi 500mila anni con  dettaglio temporale anche inferiore all’anno. Perciò, sono considerate tra i più importanti archivi naturali per lo studio dell’evoluzione climatica recente. Anche più importanti degli alberi.

Purtroppo, la contaminazione con materiale proveniente dall’esterno, l’inquinamento e la contaminazione delle acque, causati dagli scarichi civili, dalle attività industriali, e agricole possono compromettere, a volte in modo irreversibile, il delicato equilibrio.

L’Europa impegnata nella salvaguardia della biodiversità

La Direttiva Comunitaria 92/43 CEE Habitat, altrimenti detta Rete Natura 2000, ha come obiettivo la salvaguardia della biodiversità europea mediante la “conservazione degli habitat naturali e semi naturali nonché della flora e della fauna selvatiche”.

In questo contesto è stata realizzata, nel 2000, una Rete di aree naturali protette comunitarie che rappresenti e salvaguardi la biodiversità presente all’interno del territorio degli Stati membri.

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Il Progetto Bioitaly è il programma italiano di adesione alla direttiva Habitat. Finanziato dall’UE e avviato dal Ministero dell’Ambiente. In collaborazione con l’Enea, la Società Botanica Italiana, l’Unione Zoologica Italiana e la Società Italiana di Ecologia, .

Il Ministero ha stipulato con tutte le regioni specifici contratti i cui compiti consistono nell’individuazione sul territorio di competenza dei siti che contengono habitat e specie particolari tali da essere ritenute di importanza nazionale o regionale.

2021 – Anno Internazionale delle Grotte e del Carsismo

Esplorare, conoscere e proteggere, è il monito di questo 2021, nominato Anno Internazionale delle grotte e del carsismo. Lo scopo è proprio quello di promuovere l’importanza del mondo sotterraneo attraverso lo sviluppo sostenibile.

In particolare in termini di qualità e quantità dell’acqua, agricoltura, geoturismo, ecoturismo e patrimonio naturale e culturale. Per dimostrare come lo studio e la corretta gestione delle grotte e del carsismo siano fondamentali a livello economico e ambientale globale.

Studiare le grotte per proteggere l’ambiente

Lo studio delle grotte, infatti, sarà sempre più necessario  per una  ricerca, orientata alla protezione ambientale. Il mondo sotterraneo, nella sua oscurità e nel suo silenzio più totale, rotto solo dalla voce dell’acqua, vive.

le grotte

Vive nonostante la sua staticità temporale, nonostante noi non lo vediamo. Ed è anche da qui che dipende la sopravvivenza del pianeta. mai è fondamentale orientare i nostri sforzi anche alla divulgazione, per rendere i cittadini consapevoli che la tutela di questi

“…ora più che mai è fondamentale orientare i nostri sforzi anche alla divulgazione, per rendere i cittadini consapevoli che la tutela di questi ambienti dipende anche e soprattutto dalle scelte di ognuno.

Non è semplice, visto che questi luoghi ed ecosistemi sono per lo più nascosti e quindi percepiti come lontani e disconnessi dalla nostra quotidianità, eppure non lo sono affatto, e non serve essere speleologi o scienziati per proteggerli.

Tutti possono fare la loro parte attraverso piccoli gesti quotidiani che si traducano in uno stile di vita sostenibile, evitando di prendere dall’ambiente più di quanto sia strettamente necessario e di danneggiarlo irreparabilmente.”  – Mario Parise

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