“Se non me lo dai ti ammazzo” è la frase pronunciata per rapinare e minacciare coetanei
L’operazione “Generazione Z”, condotta dalla Polizia e coordinata dal Tribunale dei minori di Udine, ha visto coinvolti quattro minorenni, accusati di essere responsabili di rapine aggravate, tentate rapine, atti persecutori e lesioni personali nei confronti di altri adolescenti.
Un quindicenne e un sedicenne sono finiti in istituti penali minorili, mentre altri due ragazzi di 15 e 17 anni sono stati collocati in una comunità per minori. Successivamente sono stati perquisiti altri dieci minorenni tra i 15 e i 17 anni, come si legge nel comunicato stampa della Polizia arrivato in redazione.
I giovani delinquenti si aggiravano nelle zone solitamente frequentate da teenager, come giardini pubblici, fast food, fermate di treni e autobus della città di Udine. I ragazzi erano soliti agire in gruppo e aiutati da maggiorenni, così da intimorire più facilmente le loro vittime. In alcuni casi utilizzavano una pistola, poi rivelatasi finta, ma altri indagati possedevano un coltello a serramanico.
In una delle aggressioni la vittima è stata picchiata perché si era rifiutata di commettere un furto, ma in altre situazioni lo scopo era solo quello di bullizzare i malcapitati. In altri episodi la baby-gang si è appropriata di oggetti di valore come catenine e orecchini d’oro, cellulari, borselli, monopattini o denaro. Ed altre volte agivano per sottrarre panini, cappellini o scarpe firmate.