giovedì, 28 Marzo 2024

Self-publishing: la nuova frontiera per diventare scrittori

Un fenomeno in crescita molto usato da aspiranti autori che desiderano mettersi alla prova con la pubblicazione di un libro senza sottostare alla tagliola degli editori.

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Un fenomeno in continuo aumento molto usato da aspiranti autori che desiderano mettersi alla prova con la pubblicazione di un libro senza sottostare al giudizio di qualsivoglia editore

In Italia sono circa 2000 le case editrici attive ma, ormai, sono anni che il mercato editoriale è in sofferenza, anche perché il numero dei lettori è decisamente scarso. Le ultime stime indicano che nel nostro Paese, ogni anno, vengono pubblicati circa 75.758 nuovi titoli, circa 208 al giorno. Il meccanismo è un po’ quello della grande distribuzione organizzata con ampie superfici divise in reparti, scaffali dedicati alle nuove uscite, alle offerte speciali, agli sconti. Con un’occhio sempre attento al fatturato.

Ma le statistiche non considerano il fenomeno, in continuo aumento, del self-publishing. Questo sistema di auto-pubblicazione è ormai molto usato da aspiranti autori che desiderano in primis mettersi alla prova con la pubblicazione di un libro senza sottostare al giudizio di qualsivoglia editore. In un mondo in cui il digitale la fa da padrone non potevamo non ritrovare siti o piattaforme online, come ad esempio Amazon, dove l’autore ha la possibilità di creare il proprio libro e poi metterlo in vendita in totale autonomia; di fatti troviamo completezza nel pensiero della giovane scrittrice Samila Yumi Marchetti “curare l’opera nella sua interezza, con grafica, copertina e tutto ciò che rientra nel pieno controllo dell’opera”.

Oggi molti autori sono abituati a pubblicare su piattaforme gratuite e avere un feedback immediato dei lettori. A tal proposito l’autrice Francesca Capone ci dice: “ero già abituata al giudizio del pubblico. Proporre un’opera a casa editrici di un certo livello ha dei lunghi ma giusti tempi di attesa, quindi ho utilizzato direttamente il self per testare il mio lavoro, per avere giudizi dai lettori senza un marchio di qualità che può essere quello di una casa editrice”.

Il mercato è decisamente saturo e ciò dilata maggiormente i tempi di una possibile pubblicazione, generando una vera lotta, così come racconta lo scrittore Giovanni Lamura: “spicca sempre l’artista virtuoso; l’auto pubblicazione ha sdoganato la letteratura dalla nicchia elitaria degli autori sotto casa editrice, ed è un bene”.

L’autrice Sara Masvar, dopo aver trovato il coraggio di pubblicare il suo primo lavoro nel 2018, ritiene che l’elevata concorrenza nel settore sia determinata anche “dalle pessime e infime scappatoie, totalmente illegali, nelle quali incappano in tanti. Non è un mistero che si possano comprare alcune recensioni, ma resta comunque uno schifo”. Sempre schietta e diretta, la scrittrice si scaglia contro il sistema dell’editoria.

A tal proposito, però, anche l’auto-pubblicazione ha i suoi contro come “le innumerevoli responsabilità che gravano interamente sull’autore, così come il pregiudizio di alcune persone nei confronti del self publishing”: questo è solo il pensiero dell’autrice Samila Yumi Marchetti.

Inevitabili gli scontri e le accuse che se non si pubblica per grandi case editrici non ci si può definire scrittori.

Ancora non sappiamo se la via del self-publishing diventerà assoluta, soppiantando definitivamente il sistema delle case editrici, ma, nel frattempo, può essere un ottimo trampolino di lancio per quel libro nel cassetto che prende polvere da troppo tempo.

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