sabato, 27 Luglio 2024

Parigi, Macron approva l’uso di armi Nato contro la Russia: Putin minaccia escalation

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l'Ucraina deve poter utilizzare queste armi per neutralizzare le basi di lancio missilistico russe che attaccano la regione di Kharkiv

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Il dibattito sull’uso delle armi fornite dalla Nato e dall’Unione Europea all’Ucraina per colpire siti militari russi si intensifica. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’Ucraina deve poter utilizzare queste armi per neutralizzare le basi di lancio missilistico russe che attaccano la regione di Kharkiv. Questa presa di posizione arriva in un momento in cui Mosca lancia quotidianamente missili dal proprio territorio, considerato una ‘safe zone’ priva di rischi per le sue basi.

Macron, parlando accanto al cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha affermato: “Pensiamo che dovremmo permettere loro di neutralizzare i siti militari da dove vengono lanciati i missili, da dove l’Ucraina viene attaccata”, pur sottolineando che non dovrebbero essere colpiti altri obiettivi in Russia, soprattutto le strutture civili. Questa posizione contrasta con quella della Germania, che finora ha rifiutato di fornire missili a lungo raggio Taurus per evitare che le proprie armi vengano usate contro il territorio russo.

Il tema è ora una priorità sia per la Nato che per l’Unione Europea. Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha dichiarato che l’Ucraina ha il “diritto di difendersi” colpendo la Russia anche nel suo territorio, bilanciando così il rischio di escalation con la necessità di difesa. Borrell ha inoltre evidenziato che colpire obiettivi militari in territorio russo è legittimo dal punto di vista del diritto internazionale, ma la decisione di rimuovere le restrizioni sull’uso delle armi fornite a Kiev spetta ai singoli Stati membri.

Il presidente russo Vladimir Putin, dall’Uzbekistan, ha lanciato una chiara minaccia, affermando che i Paesi della Nato devono essere consapevoli delle conseguenze delle loro azioni. Putin ha avvertito che un’escalation sarebbe inevitabile se i partner di Kiev dovessero inviare soldati in Ucraina, definendo questa una mossa verso un grave conflitto europeo e globale.

Putin ha inoltre sottolineato la presenza di mercenari occidentali in Ucraina, inclusi istruttori militari, e ha accusato Stoltenberg di essere poco lucido nelle sue decisioni, riferendosi al periodo in cui era primo ministro della Norvegia. “Sentiamo discorsi in inglese, francese e polacco sulle onde radio. Sappiamo che sono lì”, ha concluso il leader del Cremlino.

La situazione rimane tesa, con l’Occidente che deve decidere come bilanciare il sostegno all’Ucraina con il rischio di un’escalation del conflitto con la Russia.

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