La partita
Sinner apre il match tenendo il servizio iniziale e sfruttando i 4 errori di Djokovic, probabilmente ancora freddo. Il serbo non dimostra prontezza e concede subito una palla break all’avversario: l’azzurro chiude il game con un rovescio vincente, 2-0. Il tennista più forte del mondo continua a sbagliare, non trova la misura negli scambi che viaggiano già ad un ritmo forsennato (3-0).
Djokovic resta a galla nel primo set annullando una palla break che avrebbe chiuso di fatto il set e conquista il primo game (3-1). Sinner non trova la prima palla con continuità (sotto il 60%) ma non paga dazio e non stecca (4-1). Djokovic non c’è, continua a sbagliare (15 errori non forzati) e subisce un altro break che consente a Sinner di volare verso un facile 6-1.
Anche durante il secondo set Sinner è un martello, mentre il rovescio di Djokovic va fuori misura a ripetizione. Nel terzo game, l’italiano si procura 2 palle break: il serbo sbaglia ancora e si ritrova sotto (1-2).
L’azzurro va come un treno (4-2) e ha a disposizione il colpo del k.o. nel secondo set quando Djokovic concede un’altra palla break, con l’ennesimo errore di rovescio (14 errori gratuiti nel secondo set), sul 2-4. Sinner non sfrutta l’opportunità ma riesce a costruirsi la seconda chance e a concretizzarla: 2-5. Il giovane non trema, l’ottavo game è forse il più complicato tra quelli giocati al servizio: Djokovic lotta ma è impreciso, non arriva alla palla break e cede 6-2. Sinner è avanti 2-0 dopo 1h12′ di monologo.
L’azzurro prova ad azzannare subito il terzo set e conquista una palla break nel primo game, Djokovic resta con le spalle al muro ma si salva. Nel quarto game, sotto 1-2, Sinner vive il primo momento critico dell’incontro. Sotto 0-30, l’azzurro rialza la testa con un provvidenziale ace e poi capitalizza gli errori dell’avversario (2-2).
Djokovic inizia a trovare gli angoli e i colpi vincenti aumentano: per il serbo, dopo un’ora e mezza alle corde, diventa più semplice tenere il servizio (3-2). Non ci sono opportunità per il break, il campione del mondo evita guai nell’undicesimo game, che richiede 10 punti. Si va al tie-break.
Sinner parte male (0-2), recupera il mini-break e torna in carreggiata (2-2) prima del nuovo strappo di Djokovic (2-4). L’azzurro riesce a chiudere nuovamente il gap (4-4) e con 3 punti di fila passa a condurre (5-4) e si procura un match-point (6-5) che Djokovic annulla (6-6) in uno scambio che lascia più di un rimpianto. Il serbo si salva, mette la freccia e chiude 8-6: il terzo set è suo, match riaperto.
Il quarto set inizia all’insegna delle chance non sfruttate dall’azzurro. Sinner nel secondo game ha a disposizione 3 palle break non consecutive per dare una spallata all’incontro. Il numero 1 del mondo rimane aggrappato alla partita e si salva ancora (1-1). Nel quarto game, la svolta. Djokovic, avanti 40-0, si infila in un tunnel. Tre errori gratuiti, un doppio fallo, un altro errore: Sinner ne approfitta e mette a segno il break che gli permette di spezzare l’equilibrio (3-1) e allungare (4-1). Il numero 4 del mondo sceglie il momento giusto per un game a zero e si porta sul 5-2. Sinner non trema, chiude 6-3: Djokovic è fuori dai giochi, Jannik è in finale all’Australian Open.