lunedì, 29 Aprile 2024

Tim, autorizzazione dal governo per la vendita della rete a Kkr

Ottenuta la supervisione dallo Stato, il governo avrà un ruolo chiave necessari a garantire la tutela degli interessi strategici e nazionali.

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Tim ha ricevuto il consenso dal governo per la vendita a Kkr di Netco, la società della rete, in base alla relazione sulla normativa sul golden power. Il Consiglio dei Ministri ha fatto propri gli impegni legati al provvedimento di autorizzazione. Gli impegni ritenuti idonei dal governo garantiscono la tutela degli interessi strategici connessi agli asset oggetto dall’operazione.

Quale sarà il ruolo del Governo dopo l’autorizzazione?

La vendita della rete Tim al fondo infrastrutturale statunitense Kkr è un fondamentale step per acquisire NetCo, a tutela dell’interesse nazionale e a garanzia del controllo statale dell’asset strategico della rete primaria di telecomunicazione.

Come viene spiegato in una nota emessa dal palazzo Chigi, “la delibera del Cdm recepisce nelle prescrizioni gli impegni che le parti hanno assunto dalla creazione dell’organizzazione, dalla nomina del proposto di cittadinanza italiana, dalla competenza esclusiva su tutte le questione incidenti sugli asset strategici, dal mantenimento in Italia delle attività di ricerca e manutenzione, e dal monitoraggio”. Dunque, si delinea una supervisione strategica affidata allo Stato. Nella quale il governo avrà un ruolo chiave utile a definire le scelte strategiche per assicurare tutti i presidi essenziali e garantire la supervisione su tutti gli aspetti inerenti, quali sicurezza, difesa e strategicità della rete e dei relativi asset.

L’offerta di Kkr a Tim: il quadro iniziale

La vendita della rete Tim al fondo statunitense Kkr (Kohlberg Kravis Robert & Co) risale a novembre scorso per 22 miliardi di euro. Kkr aveva presentato tramite Optcis BidCo un’offerta, nella quale valutava la rete Tim, ad esclusione di Sparkle, per circa 19 mld. Ai quali, poi, si sono aggiunti circa 3 mld per alcuni condizioni, come la fusione con la concorrente Open Fiber. Oltre alla rete fissa, nell’offerta era compresa anche Fibercop, l’azienda della fibra di cui Kkr era già socio. Ma, oltre a Kkr, un’altra società infrastrutturale di telecomunicazione, NetCo, avrà un ruolo chiave nella vendita della rete Tim.

Per chiudere l’operazione, sarà stabilito un accordo necessario per regolare i servizi resi da NetCo a Tim e viceversa. Dunque, l’operazione ha permesso a Tim di estinguere così il debito di oltre 30 miliardi e di ridurre il numero di dipendenti che passano a NetCo.

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